Il Resto del Carlino, 17 agosto 2016: «Abbiamo costruito un bel gruppo, con alcune scommesse da vincere»
SORRISI e volti rilassati nel primo giorno di raduno al ‘Pala Costa’ della nuova OraSì. Sotto gli striscioni degli onnipresenti ‘Leoni Bizantini’, coach Antimo Martino ha dato il benvenuto al gruppo 2016-2017 quasi tutto al completo a parte lo statunitense Marks che arriverà questa mattina. Ed è lo stesso allenatore molisano, che ieri ha compiuto 38 anni, a tracciare l’identikit della squadra.
Martino è stato detto che è la squadra che volevate. «Abbiamo cercato di costruire un buon gruppo di lavoro costituito da persone serie e motivate, pronte a dare tutto in campo. Siamo ripartiti dalle certezze che avevamo come Masciadri, Smith e Raschi ai quali abbiamo affiancato un altro uomo di esperienza come Chiumenti. Al tempo stesso abbiamo sposato un’idea come quella di Sgorbati, giovanissimo che non ha un vissuto in questo campionato, ma sul quale puntiamo molto, e su elementi di temperamento come Tambone e Sabatini che hanno già dimostrato di poter stare in questa categoria. Infine ci sono gli under come Crusca, che ha già avuto minuti importanti in serie B, e Seck. A quest’ultimo abbiamo rinnovato la fiducia per dimostrargli quanto teniamo a lui. Siamo riusciti ad avere i giocatori che volevamo e lo abbiamo fatto rispettando il budget».
Poi c’è Marks, come si inserirà nel suo gioco? «Marks è stato per tanto tempo in cima ai nostri desideri, e non solo nei nostri, e se siamo riusciti ad averlo è stato solo grazie agli sforzi del presidente. Cercavamo un terminale offensivo che fosse in grado di adattarsi a un sistema di gioco senza essere un ‘mangiapalloni’ e Derrick è questo tipo di giocatore. Ha grandi qualità nell’uno contro uno, sia fronte che spalle a canestro, e può migliorare molto sulle letture dei giochi. Questa è una cosa su cui lavoreremo e se migliora questo aspetto può davvero diventare un giocatore di punta del campionato».
Quali sono le scommesse da vincere? «Chiaramente quella di Sgorbati è un’idea che dovrà svilupparsi nel tempo. Non dovremo avere la fretta di cercare il tutto e subito, ma la sua crescita dovrà avvenire nel tempo necessario. La nostra bravura sarà nell’accorciare al minimo questa tempistica. La seconda potrebbe essere quella di un gruppo decisamente più giovane rispetto all’anno scorso, ma eravamo arrivati a un punto in cui bisognava iniziare un processo di rinnovamento. Abbiamo scelto pertanto giocatori pieni di entusiasmo e motivazione. E se da una parte dovremo avere pazienza perché il processo di crescita non sarà immediato, dall’altra il lato positivo è che non ci poniamo limiti, perché il margine di miglioramento appare molto alto. Noi siamo fiduciosi ma l’ultima parola come sempre la dirà il campo». Stefano Pece