Corriere di Romagna, 16 gennaio 2013: “L’Acmar si scopre grande”
RAVENNA. Un grande risultato ha sempre bisogno di un grande lavoro alle spalle. Un lavoro in cui anche i minimi particolari hanno la loro importanza perché l’ingranaggio funzioni nel modo ottimale, come una catena di montaggio. I sedici successi consecutivi della prima squadra della Piero Manetti Basket Ravenna sono lo specchio di quanto fatto dallo staff dirigenziale, tecnico e giocatori negli ultimi sette mesi.
Il primo tifoso. Il presidente Roberto Vianello è certamente il primo tifoso della squadra e il primo ad esultare sul campo al termine di quaranta minuti vincenti. “Per ora sta andando veramente tutto bene – sottolinea – e siamo tutti contenti, dirigenza, giocatori, sponsor. Speriamo veramente di andare avanti così ma sarà difficile perché non siamo brillanti come a inizio stagione ma i giocatori stanno sopperendo con la grande voglia di vincere con la forza del gruppo. Ora ci aspettano partite difficili, a partire da Senigallia domenica che è la diciassettesima giornata e per scaramanzia non dico nulla”.
Il “cervello”. Una delle figure più importanti attorno a cui ruota l’Universo Acmar è certamente il direttore generale Giorgio Bottaro. Bottaro è il “cervello”, come lo ha definito il presidente Roberto Vianello, fortemente voluto durante l’estate per rinforzare i quadri societari. “Il segreto del successo – spiega Bottaro – sta nella qualità delle persone scelte, qualità che non sono solo di ordine tecnico ma soprattutto morale. A partire dall’allenatore, Lanfranco Giordani, innamorato di questo sport e che ha portato l’esperienza e il suo entusiasmo fino ad arrivare ai giocatori, giovani ma molto di loro con esperienza in categorie superiori, che vogliono costruire qualcosa di importante nel tempo come vuole la dirigenza. Loro per primi ragionano in termini di collettivo, lasciando da parte quello che è il loro ego. Il 6 agosto, quando ci siamo trovati tutti al Campo scuola di Ravenna come un gruppo unico con tutti i collaboratori e ovviamente anche i responsabili del settore giovanile, quello che ci siamo detti è che le parole d’ordine dovevano essere umiltà, attenzione e lavoro”. Si aspettava una striscia così importante di risultati? “Sinceramente no – replica Bottaro -, sono da trent’anni nel mondo dello sport e so quanto è difficile vincere sempre. Per me la DnB è una categoria nuova ma la trovo molto interessante perché ci sono tanti giocatori esperti ma anche giovani prospetti che sono sicuro giocheranno su palcoscenici più alti. Sarà difficile ripetere al ritorno quanto fatto finora. Ma quello che ripeto sempre è che dobbiamo continuare a lavorare con qualità e umiltà”.