Acmar, l’occasione era ghiotta
RAVENNA. L’Acmar soffre ancora il mal da trasferta al fotofinsh che si è nuovamente riproposto contro una “pericolante”. La formaziones di Cesare Ciocca rimane al quinto posto in classifica ma a Bassano, in casa dell’ultima della classe (a pari punti con Udine), ha subìto la settima sconfitta stagionale, la sesta esterna. Si tratta dunque di un’opportunità ghiotta di rimanere a contatto con il treno delle quattro davanti, perduta negli ultimi trenta secondi di partita. Tra i sei ko lontano dal PalaCosta ben quattro sono quelli maturati con squadre che lottano per evitare i play-out (Roncade, Spilimbergo, Civitanova e appunto il Fiorese che non vinceva dall’11 dicembre) a cui hanno fanno da contraltare vittorie interne brillanti, per esempio con la capolista Ferrara o Senigallia. Difficile dunque spiegare questo andamento altalenante, indubbiamente l’assenza del suo faro Davolio si sta facendo sentire così come quella dei giovani Cicognani e Bosio, nell’ultima uscita in panchina per onor di firma. Tra i più propositivi a Bassano il play Marcello Filattiera, 17 punti, 11 falli subiti e 18 di valutazione. “Purtroppo non siamo riusciti a mantenere il livello di attenzione che abbiamo tenuto alto nei primi cinque minuti (0-7) – spiega la possibile chiave l’esterno romagnolo – in cui non abbiamo veramente concesso nulla. Purtroppo abbiamo subito la loro aggressività e la loro intensità. Guardando le statistiche si vede come abbiano avuto più tiri di noi e questo lo si spiega proprio con la loro intensità. Noi purtroppo abbiamo probabilmente ragionato troppo mentre contro squadre come questa bisogna attaccare con energia”.
Domani pomeriggio è tempo di doppio riscatto, al PalaCosta alle 18 arriva quello Spilimbergo che un girone fa diede il dispiacere ai leoni ravennati.”Dobbiamo ricaricare in fretta le pile – conclude Filattiera -, anche quelle psicologiche perché dopo sconfitte come questa resta l’amarezza. Dobbiamo dimostrare davanti al nostro pubblico la voglia di vincere che abbiamo dentro”.
Agostino Galegati
da “Corriere di Romagna”