Acmar, le pagelle di fine stagione
Poluzzi 5,5: di ritorno dall’esperienza a Riva del Garda in A dilettanti, ci si aspettava francamente qualcosa di più. Come cambio di Davolio, Michele ha portato alla causa giallorossa difesa e intensità ma nella metà campo offensiva ha fatto mancare il suo apporto in termini di punti, come se non avesse abbastanza fiducia nei suoi mezzi. Merita fiducia perché è dell’89 ed ha margine di crescita.
Carrichiello 6: arrivato a Ravenna con grandi credenziali, Ernesto ha messo in mostra lampi di talento abbinati a scelte offensive talvolta discutibili. Giocatore istintivo ha mostrato qualità difensive eccezionali ed un tiro dalla mira ondivaga ma tutto sommato è stato protagonista di una buona annata.
Davolio 7: timoniere di questa giovane squadra, Davolio ha messo in mostra tutte le sue qualità di leader, conducendola ai piani alti della classifica. Costretto a giocare più minuti del previsto a causa dei numerosi infortuni, è arrivato un pochino scarico alle partite che contano ma resta comunque una grande annata per il capitano giallorosso.
Cicognani 7: la metamorfosi da brutto anatroccolo a cigno. Ciocca gli ha dato fiducia e Giacomo l’ha ripagato alla grande con un’annata davvero notevole; certo, qualche errore lo ha commesso ma è bello vedere un ragazzo di Ravenna classe 1992 in campo a giocare, e bene, partite importanti. La convocazione in Nazionale premia il lavoro fatto ma per Giacomo dev’essere il punto di partenza per una fulgida carriera.
Albertini 6: non dev’essere facile essere il decimo di una squadra del genere, vedere tante partite dalla panchina ma anche essere in grado di portare il proprio contributo una volta chiamati in causa: il lungo bolognese c’è riuscito e merita un plauso per questo.
Pappalardo 6,5: questo ragazzo romano con faccia tosta da vendere è stato molto sfortunato perché nel momento migliore della sua stagione ha subito un intervento al menisco. Nonostante questo ha dato tanto alla causa giallorossa, con il suo mortifero tiro da fuori e il suo temperamento che gli han consentito performance come quella del Pala Dozza, dove ha segnato 20 punti.
Maioli 6: luci ed ombre per il pivot reggiano che, per la prima volta, debuttava in questa categoria. Stefano con la sua tecnica sopraffina ha saputo mettere in difficoltà i dirimpettai anche se qualche volta ha sofferto l’agonismo di giocatori più cattivi e sporchi di lui. Peccato per l’infortunio che lo ha estromesso anticipatamente dai playoff, privando di fatto l’Acmar del suo pivot titolare.
Sanlorenzo 7,5: la sua stagione si riassume tutta nel modo in cui è cominciata: infortunio il secondo giorno di preparazione. Di lì in avanti è stata una rincorsa continua, in cui Valerio ha dovuto spesso stringere i denti per essere in campo, convivendo col dolore che le terapie potevano solo lenire. Ciò nonostante non si è mai tirato indietro, risultando preziosissimo per i giallorossi, un vero e proprio baluardo che con la sua grinta e la sua voglia di vincere ha portato l’Acmar a un passo dalla finale.
Quartieri 7,5: la vera sorpresa della stagione in casa Acmar. Questo esterno milanese, classe ’87, arrivato a fari spenti ha fatto innamorare di se il pubblico ravennate grazie all’energia e all’entusiasmo che ha saputo mettere in campo quando è stato chiamato in causa. Mortifero col tiro dall’angolo Daniele ha saputo elevare il suo rendimento in corrispondenza dell’arrivo dei playoff, caratteristica non comune a tutti i giocatori.
Malamov 4,5: arrivato proprio in chiusura di mercato, doveva essere il valore aggiunto per questa squadra ma in realtà non lo è mai stato. Eccellente nel finale di regular season prima che un infortunio al polpaccio lo destabilizzasse. Ai playoff, che dovevano essere il suo regno, si è invece presentato il fratello scarso; palle perse, tiri semplici sbagliati e un atteggiamento non sempre positivo ha fatto si che Ravenna non riuscisse a sfruttare il suo talento.
Ciocca 7,5: chiamato dalla dirigenza ravennate per porre le basi di un solido progetto, Cesare ha saputo farsi amare dai tifosi e da tutto l’ambiente dal primo giorno. Eccezionale uomo prim’ancora che allenatore, ha plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza, arrivando ad un passo dalla finale promozione. La riconferma biennale da a Ravenna una certezza sulla bontà e la continuità del progetto.
Riccardo Sabadini da “La Voce di Romagna”