• 16/03/2010
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Roncade va a mille, poco da fare per l’Acmar

Texa Roncade 89

Acmar Ravenna 68

(29-16; 54-33; 70-47)

RONCADE: Visentin 21, Menegon 12, Barbato 2, Brugnera 7, Sales 10, Casonato, Vettori 16, Basso 2, Premier 2, Delle Monache. All. Seno.

RAVENNA: Morigi 5, Bianchini, Marisi, Cohen 6, Puggioni 21, Di Marco 11, Berlati 23, Pappalardo 2, Cicognani ne. All. Guidi.

ARBITRI: Borrelli di Cercola (NA) – Barilani di Roma

RONCADE – La partita della svolta quella che doveva rilanciare le ambizioni dell’Acmar in chiave playoff, si è trasformata in una Caporetto.

Sul campo della penultima della classe, Ravenna subisce una pesante sconfitta sotto ogni punto di vista, riuscendo a stare in partita soltanto cinque minuti.

Complici anche gli infortuni, che non permettono a Cicognani e a Marisi, vittima di un problema al polpaccio, di entrare in campo e con Pappalardo a mezzo servizio, coach Guidi si trova a disposizione soltanto sette uomini, compresi gli under Morigi e Bianchini: un panchina fin troppo corta.

Come detto la gara rimane in equilibrio soltanto per pochi giri di orologio, prima che il Texa si porti sul 14-4 al 5’, rimanendo poi con almeno dieci lunghezze di vantaggio per tutta la partita.

Già dopo il primo quarto il passivo è pesante per i romagnoli, 29-16, ma questo gap sarà soltanto un antipasto di ciò che avverrà nei restanti trenta minuti. Il morale basso e la stanchezza dell’Acmar permettono a Roncade di galvanizzarsi, e grazie al tiro da tre e a facili conclusioni dalla media distanza, i veneti scavano il solco definitivo già all’intervallo: 54-35. La partita non ha più storia con il secondo tempo che vale soltanto per le statistiche. I veneti raggiungono il massimo vantaggio di 27 punti nel finale di gara, ottenendo una vittoria preziosa che li porta a sole due lunghezze proprio dai ravennati.

E’chiaro che dopo questo ko Ravenna non possa più coltivare ambizioni playoff, anche se la matematica ancora non li condanna, visto che le dieci sconfitte negli ultimi undici incontri sono un dato statistico che lascia poche speranze anche al più ottimista dei tifosi.

Luca Del Favero

da “Voce di Romagna”, 15/03/2010

 


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