Corriere di Romagna, 29 aprile 2013: Giordani contro la formula

MONTEGRANARO (Fm). Un passo deciso, il sorriso pronto, un attivismo concreto mai esibito. Uno di quelli, insomma, che hanno creduto in quello che volevano fare e che alla fine hanno fatto. Parliamo di Lanfranco Giordani, il tecnico di Cervia che ha portato il basket ravennate ai livelli mai raggiunti nel passato. E non appare minimamente  turbato e preoccupato per la sconfitta di Montegranaro. “No, sono sereno, tranquillo e fiducioso. Sia chiaro: non volevamo perderla questa partita. Anzi, abbiamo cercato di vincerla, anche se siamo stati praticamente sempre sotto.  Verso la metà del quarto parziale, dopo i canestri di Ricci e Cervignani, è mancata l’energia per compiere un piccolo miracolo. Ma giocare senza Rivali, Amoni, Penserini e Cicognani non si può pretendere la luna nel pozzo. Voglio dire che il tasso tecnico ne risente. Inevitabilmente. E che certi equilibri saltano un po’ all’aria. Tutto questo, però, rientrava nelle previsioni. Nulla di preoccupante, dunque. Abbiamo sempre vinto quando abbiamo giocato al completo.  D’altra parte, chi è sceso in campo ha fatto tutto ciò che doveva e poteva fare. Per alcune seconde linee, come Bastoni, Locci  e Ricci, è stato un buon test. Ho capito che posso contare su di loro, sulla loro totale applicazione e devozioni, nelle battaglie più ostiche della stagione”      

Durante la prima fase del campionato, quella regolare, Giordani ha azzeccato più formule di un alchimista medievale. E dunque nei successi dell’Acmar ci sono le sue tempestive intuizioni. “Adesso, con i playoff, comincia assurdamente un altro campionato. Sottolineo assurdamente perché non raggiungere la promozione dopo aver dominato da cima a fondo il campionato  è piuttosto assurdo, se non beffardo. Purtroppo non sono bastate 26 vittorie e sole 4 sconfitte con quella di Montegranaro per toccare il cielo con un dito.  Comunque siamo pronti ad affrontare il Castelfiorentino, un avversario alla nostra portata. Con i recuperi di  Rivali, Amoni, Penserini e Cicognani siamo un’altra squadra: senza sminuire le seconde linee, che daranno il loro sostanziale contributo anche nei playoff, con i quattro big abbiamo lucidità di pensiero, intensità, percussione e rimbalzi difensivi e offensivi” (s.s.).