• 04/02/2013
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Corriere di Romagna, 4 febbraio 2013: Lanfranco Giordani si diverte sempre

RIMINI. Tenacia, voglia di vincere, cuore, tecnica. Gli ingredienti che stanno portando una striscia di successi, partita dopo partita sempre più incredibile, sono all’apparenza semplici ma metterli insieme ad ogni allacciata di scarpe è il grande merito dell’Acmar. Il derby del Flaminio che poteva presentare tante insidie ai giallorossi ha invece portato ulteriore consapevolezza nei propri mezzi al termine di 40 minuti, con brividi, che hanno deliziato i 2000 spettatori. “Speravo che fosse una bella partita perché un pubblico così se la meritava – è il primo commento di Giordani – e perché sono un amante della bella pallacanestro. Abbiamo vinto un’altra tipologia di partita ancora diversa rispetto alle altre e questo è il nostro merito principale”. Sinergia è un’altra parola importante nel vocabolario ravennate. “Alleno un gruppo splendido con grande coscienza perché loro siano parte di me e io di loro e non con bastone o carota. Nonostante i problemi fisici Amoni ha messo tiri importanti e Rivali che aveva una caviglia molto gonfia nei 36 minuti in campo ha dato un’altra splendida prova. Io non ho mai allenato un giocatore così, a mio giudizio è di due categorie superiori ed è stato “dimenticato” nei campionati minori. Abbiamo vinto contro una squadra di grande talento che con Tassinari, Silvestrini e uno Squeo, un mio pallino, anche lui di categoria superiore, vale i play-off. La chiave del nostro successo è stata avere avuto il controllo delle aree pitturate, poche forzature e un buon bilancio palle perse-recuperate. Rimini ha trovato canestri dall’altissimo coefficiente di difficoltà che li hanno fatti tornare in partita ma a quel punto ho tranquillizzato i miei che Rimini non poteva continuare così, i ragazzi hanno continuato a difendere e Bedetti alla fine è stato l’uomo partita come mi aspettavo”. (a.g.)


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