• 25/03/2021
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Il Basket Ravenna rende omaggio a Dante Alighieri nel 700esimo anniversario della morte

 Il Basket Ravenna ha accolto l’invito dell’Amministrazione Comunale di prendere parte al percorso celebrativo dedicato a Dante Alighieri nel settecentesimo anniversario della morte. Dall’inizio di questa stagione sportiva, infatti, nelle divise da gioco indossate dalla squadra appare il logo “700 Viva Dante. Ravenna 1321-2021” dedicato al Sommo Poeta. Valorizzare una ricorrenza come questa è l’occasione per rafforzare le nostre radici, il senso di appartenenza alla città e alla sua storia e, nel contempo, ci rende orgogliosi di essere ambasciatori del nome di Ravenna e di Dante in Italia.

25 marzo, Dantedì
Proprio oggi, 25 marzo, si celebra il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. La data è quella che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia e nel 2021, settimo centenario della morte del Sommo Poeta, assume un significato ancor più particolare.
Per celebrare la giornata il Comune di Ravenna ha messo in piedi numerose iniziative, rivolte soprattutto al mondo della scuola, che potranno essere visibili online. Sul sito vivadante.it  e sulla pagina Facebook “Ravenna per Dante” saranno caricati ulteriori contributi speciali.

Il programma è consultabile a questo link: https://vivadante.it/dantedi-ravenna-2021/
o scaricabile qui: https://vivadante.it/wp-content/uploads/2021/03/Invito-Danted%C3%AC-2021.pdf

Dante a Ravenna
Non ci sono notizie sicure sulla data dell’arrivo di Dante a Ravenna ma è noto che, dopo il soggiorno a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, Dante accettò l’invito del signore di Ravenna, Guido Novello da Polenta, che accolse il poeta con gli onori che meritava, offrendogli la possibilità di coltivare i suoi studi e di terminare la stesura della Commedia. È probabile che avessero accompagnato il poeta la figlia Antonia, poi monaca con il nome di suor Beatrice nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi, e i figli Pietro e Jacopo. La memoria di Dante a Ravenna si conserva in particolare nella zona del Silenzio che comprende la Tomba del poeta, il Quadrarco di Braccioforte, la chiesa di San Francesco e il complesso conventuale francescano; tracce della Ravenna trecentesca, dove Dante trascorse i suoi ultimi anni, sono ancora visibili anche in altri luoghi: le case dei Da Polenta e quella dei Traversari, famiglie ricordate dal poeta nella Commedia; la pineta nei pressi della città, citata nella descrizione del Paradiso terrestre, nel canto XXVII del Purgatorio; infine i monumenti tardoantichi che ospitano i mosaici, la cui luce pare riflettersi anche in certi passi danteschi, dal ricordo di Giustiniano (Paradiso, canto VI, 10-12) alla mistica visione nel Paradiso (Paradiso, canto XXXIII, 142-145).
Nel 1321, impegnato per conto di Guido Novello in un’ambasceria a Venezia, contrasse durante il viaggio la gravissima febbre che gli fu fatale: costretto a tornare a Ravenna, morì nella notte tra il 13 e il 14 settembre.

Maggiori informazioni sul sito: https://vivadante.it/

 

 

 

 

 


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