Le dichiarazioni postpartita del coach Andrea Gabrielli
A seguito di alcuni problemi tecnici nella conferenza stampa pubblicata ieri, di seguito sono riportate le dichiarazioni del coach dell’OraSì Andrea Gabrielli al termine del match.
-Coach, una partita punto a punto, combattuta ed incerta fino alla fine, da cui Ravenna esce sì sconfitta, ma contenta della sua prestazione.
-Però sconfitta. Mi dilungherò un pochino, perché sinceramente bisogna prendere queste conferenze stampa e dire tutto quello che si pensa. Primo punto, Roseto ha giocato oggi senza Aukstikalnis, Traini e Donadoni, ruotava a sette e venivano da zero giorni di riposo praticamente, da due giorni di riposo. Quindi gli faccio ancora i miei complimenti. Comunque, detto questo: se fossero stati al completo probabilmente la partita sarebbe finita prima, quindi è inutile arrampicarsi sugli specchi. Probabilmente non potevamo reggere la forza di questa squadra che ha dimostrato di meritare la classifica che ha e quant’altro. Rinnovo i miei complimenti dopo la partita dell’andata, avendo visto anche come giocano in casa. Abbiamo recuperato più palloni, abbiamo perso meno palloni abbiamo tirato più o meno uguale. Poi, se andiamo a vedere 90-95…a me questa cosa dispiace. Non mi ricordo chi, forse tu Agostino (riferendosi ad un giornalista, ndr) mi dicesti: “Contro Livorno tirammo i primi due liberi dopo 28 minuti” ed io ti risposi che ci si dimostra perdenti a dire queste cose. Però sinceramente, così è un po’ complicato: due falli tecnici, due antisportivi, quaranta tiri liberi a tredici, siamo partiti 0-9. Significa che dopo il primo minuto e mezzo avremmo vinto la partita con ventisette tiri liberi in meno tirati. Mi chiedo se è possibile o no…non lo so, per me sinceramente è la prima volta. Io difficilmente parlo della classe arbitrale, però faccio fatica e mi dispiace, perché questa squadra qui, e questo è anche un invito ai tifosi, sta vivendo una situazione un po’ particolare, perché adesso siamo a quota sei vittorie in nove partite, e veniamo da un buon momento ed abbiamo fatto una grande partita. Questi ragazzi stanno vivendo un momento emotivo, perché sono tutti giovani, e particolare, anche per la situazione di Chieti stessa. Quindi questa volta parlo un po’ anch’io: siamo in un momento dove, parlando quattro giorni fa alla squadra, gli ho detto che noi dobbiamo ragionare come se non avessimo 24 punti ma 20. Non mi faccio gli affari degli altri però è così. Sinceramente, quando si accumulano emozioni su emozioni e tentativi su tentativi poi è complicato giustificare. Rimane una bella prestazione, i tifosi sono andati via contenti, forse anche arrabbiati perché vedendo la squadra giocare bene hanno sognato la vittoria contro, ribadisco, una Roseto rimaneggiatissima e sicuramente più stanca di noi. Stiamo parlando del niente, perché mentre all’andata dissi: “La fisicità è più evidente e quindi devo fargli i complimenti” qui invece la differenza non è possibile. Non è possibile, c’è stata quella palla recuperata di Flavio, che ha preso palla davanti a me, lì c’è stato…boh, non lo so…io sono stato ripreso tre o quattro volte con varie spiegazioni che non mi hanno neanche saputo dare. Chiedevo delle spiegazioni ma non si riesce neanche a parlare. I giocatori sono stati bravi, Roseto alla fine viste le condizioni ha meritato di vincere.
-Il piano partita direi che è stato perfetto, a parte quei primi cinque minuti, con l’attenzione al tiro dalla lunga distanza ed ai loro cambi difensivi. Da questo punto di vista ti faccio i miei complimenti, purtroppo la situazione, secondo me, è venuta a peggiorare dal terzo fallo di De Gregori e dal terzo fallo di Crespi in poi.
-Il piano partita non era perfetto. Troppi uno contro uno da due giocatori che avremmo preferito prendessero un tiro piuttosto che una penetrazione. Guaiana e Durante hanno finito i primi due quarti con 22 punti in tutto. Quindi il piano partita è stato buono fino ad un certo punto: dovevamo stare addosso a Pastore come avremmo dovuto fare su Aukstikalnis se avesse giocato, ma abbiamo subito degli uno contro uno da due giocatori su cui eravamo staccati. Noi sapevamo che Roseto usa i cambi difensivi, quindi avevamo diverse cose da proporre contro questi cambi. Abbiamo deciso di attaccare di più con gli esterni, magari provando a nascondere il loro lungo dietro la difesa, perché sapevamo che Roseto è una squadra che, quando la palla arriva dentro l’area, o arriva profonda per concludere altrimenti, usando corpi e braccia, giocano molto contro gli occhi dell’attacco. Abbiamo preferito allargare il campo con i piccoli e ci siamo riusciti anche grazie alle percentuali. Ho parlato con Franco (Gramenzi, ndr) che stimo tantissimo e giustamente mi ha detto: “Se continuate a far canestro così…”. Abbiamo fatto molto canestro, ci siamo passati molto la palla facendo cose semplici anche se abbiamo perso quei tre, quattro palloni soliti che regaliamo in mano agli avversari perché sembriamo daltonici e non riconosciamo i colori. Va bene lo stesso, ogni giocatore ha dato il suo contributo e sinceramente non posso chiedere di più. Poi ci sono gli episodi: un tiro in cui potevamo aspettare, una difesa dove potevamo fare fallo prima quando non c’era il bonus, eccetera. Adesso bisogna ricaricare subito le pile, dovremo fare tesoro di questa partita per guadagnare due punti il prima possibile, perché adesso abbiamo due partite difficili, contro Jesi e contro Ruvo in casa e poi vedremo quello che succede. Quindi io chiedo al pubblico di continuare ad aiutare questi ragazzi, perché questo pesa sullo stato emotivo dei giocatori. Sono ragazzi giovani che hanno bisogno di essere “bastonati” dal proprio allenatore, in questo momento più bastone che carota, però la partita di oggi ha dimostrato, assieme ad altre partite perché quella contro Fabriano è stato il vero ed unico passaggio a vuoto, che ci stanno provando. Il nostro obiettivo dev’essere quello di salvarci perché in questo girone è così. Nell’altro probabilmente no, ma in questo sì. Noi continueremo a lavorare e cercheremo di far tesoro delle nostre cose buone e cercheremo di limare sempre di più con tutti i giocatori a disposizione.