Rassegna stampa 22 settembre: Il Resto del Carlino
«Nel test con Mantova voglio vedere progressi»
Coach Cancellieri «Serve più solidità in fase difensiva»
L’ORASI torna in campo oggi alle 18 al ‘PalaCosta’ per affrontare Mantova in un test interessante per verificare i progressi rispetto alla Supercoppa, anche se la squadra non può essere al meglio fisicamente alla luce dell’infortunio di Jurkatamm e degli acciacchi di stagione. «La partita di Imola -ammette coach Cancellieri – ha lasciato strascichi a livello fisico. Vuoi per un trauma a Chiumenti e per un colpo preso
da Sergio, in settimana non ci siamo mai allenati in dieci. La cosa non mi preoccupa più di tanto, ma gli allenamenti sono stati più duri, essendo a ranghi ridotti». Puntuale e precisa l’analisi della situazione di Cancellieri, che prosegue: «Nelle ultime sessioni ho visto che i ragazzi si cercano di più. Il test di oggi sarà però utile per vedere se siamo diventati più solidi in difesa nel momento in cui in attacco non facciamo canestro e per avere meno frenesia in fase di costruzione, così da essere più bilanciati ed evitare quei break che ci hanno condannato nelle gare di Supercoppa». Mantova, al pari di Ravenna, si colloca in quella seconda fascia di squadre solide, ma che stanno un gradino sotto le 3-4 ‘regine’ designate del campionato. Dunque è una delle formazioni con cui l’OraSì si troverà a lottare per la zona playoff.
«Come Imola e le altre squadre che abbiamo già affrontato – conferma ‘Cane’ – anche Mantova è stata costruita con una logica. Il livello del campionato è molto omogeneo, poiché tutte le squadre possiedono una coppia di americani di ottimo livello e un pacchetto di italiani solido e Mantova non fa eccezione».
Alcuni meccanismi sono già stati assimilati, altri hanno ancora bisogno di lavoro. Per esempio quelli che riguardano Thomas funzionano già bene e lo dimostrano gli oltre 27 punti di media dell’americano nelle tre sfide di Coppa. «Ad oggi – conferma il tecnico -abbiamo espresso la volontà di dare più palloni a Thomas perché è il giocatore più produttivo e la squadra lo ha fatto abbastanza naturalmente, senza forzature. Ma nel taccuino abbiamo meccanismi che coinvolgono tutti e stiamo lavorando per non essere prevedibili. Questa è forse la scelta più difficile
e che richiede più tempo, ma i ragazzi mi sembra si siano adeguati bene a questa scelta». Se Thomas dunque si trova già a suo agio nel tipo di gioco che si pratica da queste parti, Potts deve ancora comprenderne alcuni risvolti. A Imola è apparso piuttosto nervoso.
«Charles conosce bene il metro arbitrale italiano – conclude il tecnico dell’OraSì – Potts invece si deve ancora adeguare. Trovo che la simulazione sia insopportabile e andrebbe punita come nel calcio, però purtroppo esiste e Potts deve cercare di capire se l’avversario usa questo tipo di astuzia ed essere bravo a non cadervi. Dall’altra parte però mi aspetto più tutela da parte degli arbitri, perché, anche se
Potts è un giocatore forte fisicamente, certi falli vanno fischiati. Queste amichevoli possono essere utili per lui per capire come funziona».
Stefano Pece