Rassegna stampa 23 agosto: Il Resto del Carlino
Thomas, prove da leader: «Sono qua per aiutare»
È stato sufficiente il primo allenamento. Quando coach Cancellieri ha tirato le orecchie alla squadra, peraltro per due volte consecutive nel giro di un minuto, l’Orasi ha capito che quest’anno avrà un leader in più. Charles Thomas si è portato nervosamente gli indici alle tempie, mimando una chiarissima richiesta di massima concentrazione rivolta a tutti i compagni di squadra. Nel frangente critico, è stato dunque
questo globetrotter del pallone a spicchi (da 11 anni in giro per il mondo con 16 canotte diverse) ad alzare la voce e a prendere il toro per le corna. Era (circostanza che merita di essere ribadita) il primo allenamento. Ed era pure la prima volta che incrociava lo sguardo coi nuovi compagni di squadra. Trentatré anni, 3 figli, 203 cm, nato a Jackson nel Mississippi, college con gli Arkansas Razorbacks, ma canestri realizzati in 7 leghe differenti (Francia, Finlandia, Ucraina, Libano, Bulgaria, Israele e Italia con una ottima stagione a Cantù e una comparsata, di buona qualità, a Legnano), Thomas è il giocatore – ala grande o centro – su cui l’Orasi Ravenna ha puntato una dose cospicua di dobloni per cancellare la stagione 2018-19 e riconquistare la fiducia del Pala de André. E, anche dal suo eloquio, si è intuito che la propria indole è di far parlare i fatti. Thomas qaual è la prima impressione?
«E presto per dare valutazioni. Sono appena arrivato. Questa è la mia seconda esperienza in Italia, lo scorso anno sono arrivato a Lagnano a campionato iniziato».
Allora perché ha scelto di accasarsi subito a Ravenna, senza aspettare altri treni?
«Non solo per ragioni economiche, che pure hanno la loro importanza. Conoscevo coach Cancellieri per averlo affrontato da avversario, e questo è stato uno dei motivi. Ma ho scelto Ravenna anche per una ragione ‘mentale’: qui ci si può focalizzare in maniera concreta e adeguata sulla pallacanestro, con una prospettiva di crescita».
Lei ha giocato con profitto, sia da 4, sia da 5. Quale sarà la sua collocazione?
«Nella mia carriera non ho mai pensato in maniera monodimensionale, ma sono sempre stato abituato ad essere versatile, per cui, la mia filosofia è ancora quella del college, ovvero di aiutare la squadra. Mi trovo bene sotto canestro, ma, allo stesso modo, sono a mio agio pure un po’ più lontano. Anche a Ravenna, dopo aver parlato con coach Cancellieri, non cambierà questo mio approccio. So in partenza che dovrò mettermi a disposizione per essere di aiuto al mio team e alla città che rappresenta».
Roberto Romin