• 03/09/2019
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Rassegna stampa 22 agosto: Corriere Romagna

LOraSì alla scoperta del “rookie” Potts e di garanzia Thomas
Sudore, caldo, fatica e tanta intensità sono stati gli ingredienti principali del primo giorno di raduno del Basket Ravenna. Nuovi e vecchi giocatori (Marino, Cardillo, Seck, Chiumenti e Locci) si sono ritrovati al Pala Costa, roccaforte degli allenamenti del club e hanno cominciato la preparazione per il campionato della riappacificazione con i propri tifosi dopo l’ultimo deludente torneo sotto l’aspetto relazionale.
Al termine della seduta, gli ultimi arrivati Giddy Potts e Charles Thomas si sono messi a disposizione della stampa.
A prendere per primo la parola è stato Thomas, il giocatore più esperto, con una storia romanzesca alle spalle e una personalità in grado di fare la differenza in campo coinvolgendo i tifosi con talento e aggressività come hanno testimoniato i suoi fans di Cantù e Legnano. «Sono appena arrivato a Ravenna e quindi non sono in grado di esprimere giudizi, ma siccome la mia scelta è stata fatta non solo per l’aspetto economico ma soprattutto perché ho avuto informazioni molto positive sull’ambiente, sono
certo che potrò lavorare bene».
Il lungo originario del Mississippi, ha poi spiegato quello che coach Cancellieri gli ha chiesto di fare in campo. «Nella mia carriera ho sempre giocato sul perimetro o più vicino al canestro perché il mio primo intento è sempre stato quello di giocare per la squadra.
Cosa che mi è stata chiesta anche a Ravenna: l’affiatamento da trovare con i compagni di squadra determinerà il mio ruolo più opportuno da interpretare».
È stata poi la volta di Potts, “rookie” in Italia dopo l’esperienza in Corea del Sud. Prima le scuse per una prima seduta di allenamento alquanto dimessa. «Purtroppo sto accusando ancora il “jet lag” e il mio unico desiderio ora è quello di dormire per recuperare in fretta le forze».
Nonostante il suo atteggiamento facesse trasparire il suo disagio in un ambiente completamente nuovo, ha poi ricordato il motivo per cui è stato giudicato una star del suo college tanto da meritarsi la Summer League nei Toronto Raptors. «Sono stato abituato a essere il terminale offensivo della mia squadra, poi con il passare del tempo ho imparato che per diventare un vero giocatore, occorre comprendere che il basket è fatto di attacco ma anche di difesa e sto cercando di perfezionarmi anche sotto questo aspetto cercando d’imparare il più in fretta possibile».
Questo il messaggio ai tifosi. «Vogliamo disputare un grande campionato, consapevoli che in campo daremo il meglio. Sperando che i tifosi ci siano sempre vicini, nelle vittorie e nelle sconfitte».
Maurizio Coreni


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