• 06/05/2019
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Rassegna stampa 6 maggio: L’Unione Sarda

Senza la salvezza al termine della regular season Cagliari sarebbe stata, in queste ore, impegnata in un playout sanguinante. Ma in
palio, per la Academy, c’è anche un’altra salvezza. Segno dei tempi: più che di mercato dei giocatori, oggi si parla del mercato dei titoli sportivi. E quello di Serie A2 della Hertz fa gola a tanti. Soprattutto ora che molte società, retrocesse sul campo o condannate a tavolino, cercano una scorciatoia per rientrare nel giro.
Tutto tace a Cagliari, ma non è necessariamente una brutta notizia: se Stefano Sardara, il patron della Dinamo, avesse già deciso di
chiudere baracca e burattini lo avrebbe già annunciato.
È il segno che la partita del terzo anno di Cagliari in
Aa è ancora aperta: ma quanto? «È presto», si limita a dire il presidente Giovanni Zucca, «per prendere una decisione. I campionati
sono ancora in corso e il presidente della Dinamo è impegnatissimo a occuparsi delle vicende sassaresi». Non trapela nulla, se non
i nomi di società pronte a subentrare. In realtà, più che i club, in azione sono i procuratori, che si muovono esattamente come quando
devono piazzare o cedere un giocatore. In questo contesto la sensazione è che la tendenza, solo la tendenza, sia quella di abbandonare la piazza. L’ultimo trionfale mese di campionato della squadra allenata da coach Alessandro lacozza («pronto a ripartire,
la Academy non deve morire»), non ha cancellato tutte le difficoltà (e i costi) che il Progetto Dinamo Academy ha dovuto sostenere.
Sul banco degli imputati c’è Cagliari: nelle sue tre componenti, senza le quali è difficile, impossibile, andare avanti sostenendo un
costo che sfiora il milione di euro: gli spettatori, gli sponsor,
gli enti locali. C’è poi un altro aspetto, astratto ma non troppo: una terra come la Sardegna non può evidentemente permettersi
una squadra di calcio in A e una in B. E infatti quella in B
non ce l’ha. Esattamente come nel basket, ha una di vertice in A1. Difficile, è questa la sensazione, che possa (ri)averla anche in A2.
Nando Mura
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