Rassegna stampa 1 aprile: Corriere Romagna
VERONA
È grande lotta nell’Arena ma alla fine il tabu-Verona in stagione regolare non si spezza (76-68). Fino a un minuto dalla fine però Ravenna gioca con grande intensità su entrambi ilati del campo conuna buona vena dall’arco nei primi tre quarti (69-68) poi fa malissimo il 7-0 degli scaligeri.
Ritmi altissimi
Ravenna parte senza timori reverenziali con l’approccio giusto e la lucida regia di Marino. Le triple
del regista e di Jurkatamm portano rapidamente due possessi di divario tra le due squadre (4-10). La circolazione di palla romagnola è efficace per ripagare i veneti con la stessa moneta, il tiro dalla lunga distanza, con Montano che innesca Smith e lo stesso Smith capitan Masciadri per la quinta
bomba ravennate del solo primo quarto con Montano che manda tutti al primo intervallo breve con
nuovamente sei lunghezze in favore dei bizantini (15-21). Marino continua a cantare e portare la
croce anche nella seconda frazione dimostrando che le tossine dei mesi senesi sono alle spalle ma il
rientrante Udom confermerà che quando vede Ravenna sa esaltarsi, in coppia con Ferguson riporta
tutti in parità a quota 26 dopo 13’06” di partita. Dopo che l’elastico si è teso ancora pro-Ravenna sempre da oltre i 6.75 (28-35 firmato Masciadri) Verona si scuote con Vujacic completa 1′ 11-0 che riporta sopra i padroni di casa (39-35 dopo 1813″). Occorre il colpo di spada di Cardillo per interrompere il black-out romagnolo per il 39-37 che resta anche al 20′ tra due squadre che alternando vari assetti hanno salvaguardato il carico di falli (sette di squadra a testa), tanto che Ravenna all’intervallo non è mai andata in lunetta, la Tezenis quattro volte con altrettanti centri.
La ripresa
Al rientro dagli spogliatoi il copione non cambia molto: i ritmi restano altissimi, con pochissime
interruzioni per falli e Ravenna che ribatte colpo su colpo grazie alla confermata vena dalla lunga
distanza e con un sempre più positivo Hairston che riporta due possessi pieni all’OraSì quando
tocca la doppia cifra personale (51-57 dopo 28’36”). Ravenna aggiorna il massimo vantaggio sul 55-62 con la perentoria bomba di Gandini (il sesto a segnare da oltre l’arco) ma Ferguson trova spazio in area per firmare l’ennesimo ribaltone, con Udom che realizza sempre dalla media il + 4 (67-63). Dopo sei colpi a salve dai 6.75 consecutive è nuovamente Marino a ritrovare la vena e riportare sotto i suoi sull’assist di Smith (69-68), vanificata dai cinque in fila di Poletti (74-68 a -27″) e sul sistematico Vujacicmetteil sigillo facendo bottino pieno ai liberi.
LE PAGELLE
GANDINI 6.5 Parte In quintetto
poi staziona per lungo tempo in
panchina. Si esalta all’inizio
dell’ultimo quarto con cinque
punti, due assist e una stoppata
su Ferguson che illude.
SMITH 7 Non la migliore prova
della stagione al tiro sempre
marcato ai limiti del regolamento.
Si accende nel terzo quarto
quando ne segna 11 ma nel finale
perde qualche palla di troppo.
MASCIADRI 6 Inizia male con
due palle perse poi mette un paio
di tiri pesanti facendo il suo in
difesa senza però mai brillare.
HAIRSTON7 Un’altra prova di
grande solidità dimostrando di
essere il perno della difesa.
Chiude a quota 10 punti con 7
rimbalzi e un +16 di valutazione.
MONTANO 6 Gioca con grande
applicazione alternando però
giocate di puro talento a errori
marchiani: una bomba (da 8
metri) su quattro tentativi, 5
rimbalzi ma anche 4 palle perse.
CARDILLO 6.5 Difesa pura per
25′, fa il minimo indispensabile in
attacco, ma come sempre di
grande aiuto alla squadra con sei
rimbalzi, un recupero e un assist.
JURKATAMM 6 Altra prova di
sostanza del giovane estone su
un parquet prestigioso. Meno
preciso del solito al tiro mette
comunque 3 bombe importanti.
MARINO 7 Buona gestione della
squadra alla quale regala anche 9
punti nel primo quarto. Nella
seconda parte sbaglia diverse
conclusioni ma non la bomba del
-1 che potrebbe riaprire la gara.
MAURIZIO CORENI
IL TECNICO ANDREA MAZZON
«Le palle perse
hanno fatto
la differenza»
I soli 11 punti nel quarto conclusivo hanno impedito ai giallorossi la vittoria contro una
grande del girone ma con i risultati dagli altri campi, Ravenna
resta ancora in piena corsa
play-off. «Abbiamo giocato
35-36′ di grande basket — conferma coach Mazzon – dove sono stati pochi dettagli a fare la
differenza in loro favore. Verona ha confermato di essere una
squadra profonda e di grandissimo talento, con giocatori come Candussi e Ferguson uscendo dalla panchina. Purtroppo c’è stata qualche palla
persa di troppo che ha ha fatto
la differenza, concedendo loro
occasioni importanti, e infrazione di 24″ nel momento decisivo. Dovevamo forse usare
meglio il corpo in avvio di azione
e mantenere più alta la concentrazione ma anche in questo
caso devi essere abituato a giocare partite di questo livello ma
continuando a leggere bene
quello che sappiamo fare bene e
i nostri limiti abbiamo ulteriori
margini di crescit