• 11/12/2018
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Rassegna stampa 11 dicembre: Corriere Romagna

RAVENNA
MAURIZIO CORENI
La pallacanestro a volte sa essere folle e bipolare. Ravenna è così:capace di scendere a -15, poi di salire a +11, quindi di farsi rimontare e superare a 121″ dalla fine e infine, con l’inerzia della gara tutta per Jesi, di piazzare il guizzo vincente grazie a Smith e alla “follia”, degli ospiti che hanno buttato al vento duella che sarebbe stata una clamorosa vittoria. Coach Mazzon riesamina un tipo
di vittoria che riempie il cuore degli allenatori oltre a quello dei dirigenti e dei tifosi: «È stata una
bella soddisfazione e i ragazzi sono stati bravi a crederci fino in fondo nonostante l’inizio incerto.
Dobbiamo renderci conto che questo è un campionato diverso da quelli degli anni passati perché tutte le squadre sono competitive e ci sono tanti italiani che giocherebbero tranquillamente nella massima serie come per esempio Baldasso e Tote che quest’anno si è messo eleggibile addirittura per il draft Nba».
Di conseguenza, ogni gara diventa complicata, proprio come è stata quella contro Jesi, iniziata faticosamente con una serie di palle perse. «E io assieme al mio staff me ne assumo la responsabilità, perché avendo accusato nel corso della settimana qualche acciacco di troppo in squadra volevamo risparmiare giocatori per averli al meglio nell’ultimo quarto». La scelta di schierare Rubbini è stata dunque calcolata per preservare Laganà: «Un altro giocatore nelle sue condizioni probabilmente non sarebbe sceso in campo, ma lui ha talento e personalità. Vorrei anche ricordare il grande impatto di Jurkatamm, un ragazzino che andrà in futuro a giocare su parquet certamente più prestigiosi della A2 e noi potremo vantarci di averlo avuto a Ravenna». Ora si guarda già a domenica contro una Verona che arriverà con una serie aperta di cinque vittorie: «Sarà una sfida molto bella. Verona ha in Candussi il miglior centro italiano del campionato e si permette il lusso di schierare Ferguson sesto uomo. Dovremo
rischiare e avere tanto coraggio».


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