• 27/11/2018
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Rassegna stampa 27 novembre: Il Resto del Carlino

L’ORASI vista al Pala Dozza ha soddisfatto anche i più scettici tra i tifosi giallorossi. Non si era mai vista infatti una Fortitudo tanto in affanno in questa stagione ed è opinione comune che con un po’
più di lucidità, gli uomini di Mazzon avrebbero anche potuto pensare di vincere.
Presidente Vianello, lei è stato il primo a congratularsi con i suoi giocatori.
«Sono uscito dal ‘Pala Dozza’ veramente molto soddisfatto. È stata una sconfìtta onorevole: abbiamo tenuto botta per 37 minuti contro una squadra che è oggettivamente di un altro pianeta. E con un po’ di fortuna avremmo anche potuto fare il colpo».
Forse l’OraSì Ravenna è la squadra che ha messo più in difficoltà i bolognesi.
«L’hanno detto loro per primi, quindi non posso che sottoscrivere. A un certo punto il palasport
bolognese è diventato una bolgia assordante e tifava così forte perché ha veramente avuto paura di
perdere. Questo non può che darci soddisfazione. Anche perché, detto schiettamente, c’era il timore di prendere un’altra imbarcata, invece è stato tutto il contrario. E va dato merito di questo a Mazzon e ai giocatori».
Cinciarini andava in doppia cifra da 7 partite ed Hasbrouck viaggiava a quasi
20 punti a partita. Prima di domenica.
«Entrambi sono stati contenuti molto bene. Togliendo quei famosi ultimi tre minuti, in generale la Fortitudo non è che abbia segnato tanto. Si è sbloccata solo nel finale, mentre noi non abbiamo più fatto canestro, anche perché qualcuno si è impuntato a voler vincere la partita da solo».
Si riferisce a Smith? «Obiettivamente Smith ha forzato un po’ troppo. Non è mio compito commentare l’aspetto tecnico, ma penso che quando un giocatore si trova accerchiato da tre avversari, forse sarebbe meglio se si liberasse della palla aprendo il gioco per i compagni. Ma al di là di quello, devo dire che l’unica cosa ingiusta della gara è il punteggio finale, perché da quello che si
è visto in campo non ci sono 12 punti di differenza tra noi e loro».
Ha incontrato Martino prima della gara? Cosa vi siete detti?
Ci siamo salutati affettuosamente. Gli ho anche regalato qualche foto che abbiamo fatto insieme alla
mia festa di compleanno. Antimo è un amico e una persona degna di rispetto che merita i successi che sta avendo».
Una sconfitta indolore dunque, anche perché la classifica non è cambiata molto.
«Ma noi non abbiamo ambizioni particolari. Va bene così, sono contento della figura che abbiamo fatto contro la capolista».
Come vede la sfida di domenica a Roseto?
«Sarà una partita completamente diversa. Domenica era una missione impossibile, la prossima vogliamo portarci a casa i due punti. Non è detto che ci si riesca ma è sicuramente più abbordabile».
Stefano Pece


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