• 15/07/2018
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Rassegna stampa 15 luglio: Il Resto del Carlino

Ravenna ANDREA Mazzon ha definito il roster della squadra, ma il lavoro in casa OraSì non è certo terminato. Dietro alla messa in opera di un nuovo progetto e di una profonda ristrutturazione societaria esistono mille dettagli da far quadrare, ed è su quelli che ora si concentrerà il lavoro. Il tecnico veneziano intanto compie una prima analisi su quanto è stato fatto. Coach, con Smith e Hairston la nuova OraSì pare una squadra da corsa, con un potenziale offensivo notevole. «È presto per dirlo. Dieci individui presi singolarmente non fanno una squadra, è l’insieme a crearla. Spesso abbiamo visto squadre composte da giocatori famosi per la propria intensità difensiva segnare più punti di altre improntate all’offensiva. Soltanto quando questi ragazzi giocheranno insieme sapremo quale tipo di identità potrà avere il gruppo. Azzardandolo adesso si rischierebbe di fare degli errori». Avete scelto di mescolare esperienza e gioventù, con alcune ‘scommesse’ come Jur-katamm e Rubbini. «Sappiamo che sarà un anno particolare, perché guardando gli acquisti delle avversarie ci sono atleti con ingaggi da serie A che giocheranno invece in A2. La nostra società ha preso un’altra direzione: l’obiettivo è creare giocatori e sviluppare giovani offrendo loro un’opportunità per dimostrare di essere all’altezza, un giorno, della massima serie. È un atto di coraggio da parte nostra, ma anche una cosa di cui andare fieri». ¦ Quali squadre vede in prima fascia? «Quando si guardano i valori sulla carta, ci si basa spesso su quanto è stato speso. Vista così dunque la prima fascia è riservata a Treviso e Bologna, insieme a Verona e Udine. Subito dietro vedo Montegranaro e Forlì. Da queste 6 verrà fuori la prima promozione. Poi vengono le altre, ma attenzione, non sempre chi spende di più automaticamente vince». Metà del girone Est è in Emilia Romagna: tanti derby e anche tanta pressione. «È una delle ragioni per cui ho accettato di venire a Ravenna. Trovo che sia un aspetto bellissimo di questo girone Est. Qui c’è un calore che rende tutto molto più ecci- tante rispetto ad altri campionati forse un po’ asettici». Che cosa vuol dire ai tifosi in questo momento? «Che il nostro obiettivo è rappresentare un territorio e soprattutto una società che, sono sicuro, presto diventerà una delle migliori ¦¦ Sarà un anno molto particolare, puntiamo sui giovani da far crescere sul panorama nazionale. Alle spalle abbiamo la forza di uno sponsor come Unigrà, azienda profondamente legata al territorio, e questo è un elemento di originalità rispetto al 90% delle altre squadre. Noi come Basket Ravenna stiamo cercando di costruire una struttura degna di queste premesse e credo che i tifosi si innamoreranno del lavoro che stiamo facendo. Stiamo provando a scrivere la prima pagina di un nuovo libro e vogliamo farlo con la vicinanza del tessuto sociale della città. A loro chiedo soltanto di comprendere quanto impegno c’è dietro al nostro lavoro». Stefano Pece


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