• 20/02/2018
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Rassegna stampa 20 febbraio: Corriere Romagna

RAVENNA AGOSTINO GALEGATI La vendetta è un piatto che va gustato freddo. Un girone dopo il derby di Romagna si tinge di giallorosso al termine di 40′ da autentico Giano bifronte: 35-46 e 33-21 sono le coppie di punti che hanno permesso alla formazione di Antimo Martino di trovare le coordinate giuste per interrompere la serie di tre sconfitte consecutive. Una sfida che in tante occasioni è diventato un duello rusticano, ma alla fine la difesa ravennate ha avuto la meglio su un attacco forlivese le cui percentuali sono crollate, soprattutto dall’arco, dal 7/11 al 9/22 finale. Nei momenti difficili della prima metà gara è stato Giachetti a tenere in linea di galleggiamento l’OraSì con punti e leadership. Per l’esperto regista toscano alla fine 16 punti, 5 falli subiti, 2 assist e 4 rimbalzi, per un complessivo 23 di valutazione, la più alta del derby. «Siamo partiti contratti-spiega l’ex regista di Roma – forse risentendo delle scorie che ci erano rimaste dalle tre sconfitte consecutive. Abbiamo concesso troppi canestri facili che ci hanno costretto a inseguirli». Mai intervallo fu più salutare. «C’è stato un importante cambio di rotta, siamo riusciti a salire di tono dal punto di vista difensivo, come avevamo fatto fino a due settimane fa, nel periodo in cui avevamo ottenuto otto vittorie in nove partite. E’ stata la migliore partita da vincere, una gara speciale per i nostri tifosi e che ci deve dare tanta fiducia per il futuro». Giachetti ha avuto palla in mano nell’azione decisiva, con qualche dubbio sulla correttezza della gestione del cronometro da parte del tavolo. «Quando è iniziato il nostro possesso – spiega l’esterno toscano – c’era una discrepanza di circa 4″ rispetto alla sirena finale. Abbiamo deciso di arrivare fino in fondo per lasciare meno tempo possibile. Forlì non era in bonus e ha preso la decisione di non commettere due falli per avere poi l’ultimo possesso più comodo. Il mio tiro è arrivato al limite dei 24″, è rimbalzato sul ferro e poi è uscito. Non mi è sembrato ci fosse nessuna irregolarità, solo la scelta, per me discutibile, di non fermare il cronometro prima da parte dei nostri avversari». Altra settimana corta L’OraSì tornerà in campo sabato alle 20.30 a Piacenza, una delle pericolanti. «Nel girone di ritorno non ci sono mai partite scontate. Ognuna delle protagoniste ha qualcosa da chiedere al proprio campionato, che sia la salvezza o arrivare tra le prime otto. Noi dobbiamo fare tesoro delle sconfitte esterne recenti, a Brescia con Orzinuovi e Imola. Da oggi dobbiamo lavorare forte in palestra per farci trovare pronti andando là a imporre il nostro gioco».
PRO CONTRO ? IL PUBBLICO 6 UOMO Una rimonta cominciata grazie al calore sugli spalti I PRIMI 20 MINUTI Difesa troppo permissiva e un Rice con la luna storta Il pubblico ha trascinato i propri beniamini alla rimonta della ripresa dopo che nel primo tempo l’OraSì era rimasta in partita con Giachetti e Grant. Dopo il -11 maturato nel secondo quarto Ravenna ha stretto le maglie difensive concedendo appena 21 punti nei venti minuti successivi alla pausa lunga. Dopo aver subito un eloquente 7/11 dalla lunga distanza, la percentuale è calata (9/22 alla fine). Anche a rimbalzo gli occhi sono stati quelli giusti (45-30 alla fine). Ogni medaglia ha il proprio rovescio. L’OraSì dei primi 20′ è quella di tante partite precedenti, irretita, soprattutto nei suoi americani, dal gioco maschio degli avversari. A pagarne lo scotto è stato Rice con un modesto 5/20 dal campo in 39′ sul parquet. A questo si deve aggiungere una difesa che ha concesso troppo spazio e tiri facili a Forlì (46 punti). Un ulteriore dato negativo i pochissimi liberi tirati, 6 con cinque a segno, a differenza dei 24 che di media ha a disposizione la formazione di Martino.


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