• 10/11/2017
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Rassegna stampa 10 novembre: Il Resto del Carlino

Ravenna

Veterano dell’OraSì, ex giocatore di Forlì, ex compagno di squadra di Darryl Joshua Jackson che i giallorossi si ritroveranno di fronte domenica, ma soprattutto in uno splendido momento di forma. Chi meglio di Alberto Chiumenti può fotografare il momento dell’OraSì prima del derby? Chiumenti, iniziamo dal suo momento di forma. «Sto andando bene. Vista l’assenza di Masciadri c’è da prendersi maggiori responsabilità e questo non mi crea problemi. Sto sfruttando le occasioni che mi capitano e da questo punto di vista sono contento, ma le prestazioni personali, se non si vincono le partite, passano in secondo piano». La gara persa con Trieste cosa vi ha lasciato? «Sicuramente non ci ha demoralizzato, perché Trieste è una grande squadra e abbiamo visto tutti quanto stia giocando bene. In questo momento è oggettivamente più forte di noi, tuttavia da parte nostra non abbiamo mollato e questo è un dato oggettivo». Questi i lati positivi, quelli negativi? Pregi e difetti «Non molliamo mai, però occorre giocare più di squadra Occhio a Naimy e Jackson» «L’altra sensazione che ho avuto, invece, è che a livello individuale la nostra squadra debba ancora capire quando è il caso di essere protagonisti e quando invece bisogna essere operai. Il talento individuale non ci manca, forse ne abbiamo più dell’anno scorso, ma è necessario comprendere che quel talento va mixato con la voglia di collaborare e di mettersi tutti a disposizione della squadra. Quando si riesce a trovare il giusto equilibrio tra le due cose si riescono a fare grandi progressi. E da questo punto di vista abbiamo ancora della strada da fare». Fisicamente come state? «Proseguendo il discorso, anche gli acciacchi che abbiamo avuto hanno provocato qualche ritardo nell’amalgama e sull’assimilazione del sistema di gioco di Antimo. Tuttavia non siamo una squadra corta, e quando manca qualcuno c’è chi può sostituirlo, anche se la mancanza di due giocatori importanti come Grant e Masciadri si fa sentire. Fortunatamente stanno recuperando e fisicamente stiamo meglio, quindi andremo a Forlì in forze». Quali giocatori di Forlì vi preoccupano di più? «Principalmente Naimy e Jackson. Il primo è il faro della squadra: tutto gira intorno al suo talento e al suo estro offensivo. Jackson lo conosco dai tempi di Casalpu-sterlengo ed è un grande tiratore al quale bisogna assolutamente impedire di accendersi perché può metterci in seria difficoltà». Forlì ha fatto registrare 2.315 abbonamenti, quindi troverete un ambiente piuttosto caldo. «Ho giocato a Forlì ormai 10 anni fa, ma conosco bene il suo pubblico. E’ caloroso e appassionato e, quando la squadra va bene, si riversa al palazzetto in maniera clamorosa e non fa fatica a portare anche 5 mila persone. Credo che questa squadra abbia creato entusiasmo, quindi siamo coscienti dell’ambiente che troveremo. Ma si tratta del derby e sappiamo la rivalità e il rispetto che c’è tra le due squadre e noi vogliamo assolutamente vincerlo». Stefano Pece


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