Rassegna stampa 11 ottobre: Corriere Romagna
RAVENNA MAURIZIO CORENI
Casertano, classe 1998, cresciuto nelle giovanili della Stella Azzurra, prima di esordire lo scorso anno in Al a Torino, giocando sei minuti proprio contro Caserta. Donato Vitale, giovane play in forza quest’anno all’OraSì, ha e-sordito in casa contro Orzinuovi sfidando come avversario diretto proprio il pari età Antelli. «Debuttare sul parquet amico è sempre una bella soddisfazione che ho provato naturalmente anche domenica, ma devo ammettere che l’esperienza della scorsa stagione mi ha aiutato a sentire meno l’emozione dell’esordio e poi Michele (Antelli ndr) l’avevo affrontato già diverse volte ed è stato come giocare le finali nazionali di categoria». L’esordio in A2 è stato il primo passo nel progetto di un diciannovenne desideroso di trovare maggiore spazio rispetto quello ottenuto a Torino. «E’ stata un’e- sperienza indimenticabile – confessa – poiché mi ha aperto un mondo totalmente nuovo ed essere a contatto con compagni e-sperti come Poeta e Wright mi ha aiutato a crescere come giocatore e come persona. Dopo un anno molto formativo però avevo il desiderio di continuare il mio percorso di crescita e quando c’è stata questa opportunità non ho esitato un attimo ad accettare. Ho ricevuto una grande accoglienza da parte della società e dai compagni e sono molto soddisfatto di far parte di una squadra che mi piace perché possiede il giusto mix di esperienza e gioventù». Il precampionato se a livello di risultati non è stato esaltante, in chiave personale è stato molto positivo perché gli ha permesso di sfruttare al massimo le occasioni che coach Martino gli ha concesso. «Sono felice degli spazi che mi ha dato e credo di averlo ripagato con il mio impegno in difesa, la mia qualità migliore, mentre devo sicuramente migliorare il tiro da fuori e il gioco in transizione». Due vittorie ottenute con qualche patema sono il bilancio di questo avvio di campionato. «L’importante era vincere, perché non avendo ancora una solidità di squadra abbiamo trovato qualche difficoltà a chiudere i match, riuscendo solo in parte a mettere in pratica i giochi che a-vevamo preparato. Direi però che continuando a lavorare insieme in palestra come stiamo facendo, in futuro ci troveremo ad avere meno problemi». Per un giovane il senso di appartenenza al gruppo general- mente nasce osservando i compagni di reparto. «Giachetti mi ha messo subito a mio agio, un po’ come ha fatto Poeta a Torino ed essendo loro amici mi è venuto subito naturale apprezzarlo come persona ancor prima che come giocatore. Non conoscevo né Rice né Montano ma guardando come lavorano, specialmente Matteo, ho capito quanto sia fondamentale allenarsi per poter migliorare». «So bene che devo migliorare il tiro da fuori e il gioco in transizione»