• 08/08/2017
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Rassegna stampa 8 agosto: Il Resto del Carlino

Basket A2 Lo stoppatore 28enne, figlio e fratello d’arte, potrebbe essere il pivot giallorosso Jerai Grant il nome nuovo nel mirino dell’Orasi • Ravenna L’ultimo argomento caldo dell’estate cestistica ravennate rimane il pivot americano da piazzare sotto ai tabelloni. Ora nel mirino c’è Jerai Harvey Grant, ala grande/pivot 28 enne di 203 centimetri, che si porta appresso un nome pesantissimo. Il suo pedigree infatti è importante: suo padre Harvey e lo zio Horace non hanno bisogno di presentazioni, sono state stelle della Nba tra gli anni ’80 e i primi 2000, mentre i suoi fratelli Jerian e Jerami giocano nella Nba attuale, rispettivamente nei Chicago Bulls e negli Oklahoma City Thunder. In altre parole Jerai il basket ce l’ha nel dna e rappresenterebbe un pezzo da 90 per l’OraSì qualora dovesse accettare l’offerta della società giallorossa. La sua carriera universitaria si è svolta interamente a Clemson dove ha giocato dal 2007 al 2011, anno nel quale è entrato nella top 10 universitaria per numero di stoppate. Terminato il collegem, ha iniziato in Australia la carriera da professionista coi Sydney Kings per trasferirsi, nel 2012-’13, in Italia all’Enel Brindisi. Terminato l’anno in Israele all’Hapoel Holon, è emigrato in Lettonia per contribuire alla vittoria del campionato del Ventspills. E’ rimasto in Lettonia fino al 2015, anno nel quale si è trasferito al Neptunas nella vicina Lituania. Giocatore dotato di grande verticalità grazie ad un’elevazione fuori dal comune, Grant è anche ottimo rimbalzista e, può essere una pedina di grande utilità in chiave difensiva per le sue doti di stoppatore. In altre parole incarna il tipo di giocatore che piace al patron Vianello: un pivot spettacolare in grado di saltare tanto, schiacciare e fare divertire il pubblico. Accanto a Grant resta aperta la pista che porta a Tony Easley. I tempi si accorciano e Easley non ha ancora trovato una squadra in serie A che punti su di lui. Se le sue pretese caleranno, Ravenna potrebbe rinnovare la sua offerta. Che sia l’uno o che sia l’altro, entrambi rappresenterebbero un valido elemento per l’OraSì, poiché sono giocatori in grado di segnare, difendere, dotati di fisico, elevazione e carattere, ma che soprattutto conoscono già il basket italiano. Occorre solo aspettare notizia di dirigenti giallorossi. Stefano Pece


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