Il Resto del Carlino, 17 Giugno 2017: OraSì, il terzo tassello è Masciadri
MENTRE MOLTE squadre sono partite a razzo in sede di mercato, l’OraSì Ravenna sta alla finestra e attende di conoscere prima quali pezzi restano della bella macchina costruita l’anno scorso per gettarsi solo in un secondo momento sul mercato avendo un quadro più chiaro della situazione. Da definire, oltre ai giocatori, la situazione di Mauro Montini, direttore generale in scadenza di contratto. Montini, lei resterà? «Ho un contratto in scadenza, ma non ci dovrebbero essere problemi in tale senso. Non c’è ancora stato il tempo di fare due chiacchiere col presidente Vianello poiché la stagione si è protratta molto a lungo e lui ha giustamente i suoi impegni di lavoro, ma a breve parleremo». Avete già pianificato il budget e gli obiettivi? «Del budget si sta ancora parlando ma nel frattempo ci interessa capire la posizione di Tambone il quale, come sapete, ha una clausola di uscita verso la serie A. La posizione di Masciadri invece, che era l’altro nodo che ci interessava sciogliere, si è risolta proprio in queste ore. Resterà con noi e proseguirà la sua bella avventura ravennate per altri due anni». Masciadri, Chiumenti e Sgorbati. Tre elementi per dare continuità al gruppo dell’anno passato. Le tempistiche per la costruzione del resto della squadra quali saranno? Molte società si sono mosse con largo anticipo. «Il mercato è piuttosto difficile poiché ci sono molte squadre sugli stessi giocatori. I ruoli più ricercati sono il playmaker e l’ala forte anche perché la scelta non è vasta in questi ruoli. Quasi tutte le squadre negli ultimi anni hanno scelto un playmaker e un 4 italiani quindi la concorrenza è enorme, senza contare che su molti di questi giocatori sono puntati anche gli occhi delle società di serie A di livello medio-basso, dunque tutto ciò non facilita né la tempistica né le scelte da parte degli interessati». I ruoli degli americani saranno sempre una guardia e un centro? «Le preferenze di Antimo sono in questo senso, ma saranno subordinate alla costruzione del roster degli italiani, quindi potrebbero cambiare strada facendo». Come valuta il mercato delle altre? «Udine e Ferrara sono partite alla grande, anche perché hanno terminato il campionato il 22 aprile e hanno avuto molto più tempo per pianificare. Vengono da una stagione di alti e bassi e stanno costruendo squadre di livello. Mi aspetto molto anche da Cremona che, avendo preso Meo Sacchetti come allenatore, ha già dato un segnale forte riguardo alle sue velleità. Piazze storiche come Udine, Ferrara e Forlì si stanno rinforzando e nuove realtà come Montegranaro e Orzinuovi si affacciano all’orizzonte. Credo che sarà ancora un girone Est durissimo e molto interessante» Stefano Pece