Corriere di Romagna, 9 Giugno 2017: L’oro di Ravenna tra Europa, promozioni e sogni di gloria
RAVENNA Qualcuno, scherzando con lui ma fino a un certo punto, ha ribattezzato l’assessore allo sport Roberto Fagnani “Re Mida”. Sarà anche questione di fortuna e di coincidenze astrali, d’accordo, ma il suo bilancio al primo anno di assessorato esibisce questi dati: volley maschile di nuovo in Europa, semifinale play-off per salire in A per il basket maschile, promozione in Lega Pro per il calcio, incredibile doppia promozione in A2 per la pallavolo femminile, che ora si propone di rinverdire la grande tradizio- ne cittadina. E poi, ancora, la bella stagione della pallanuoto, arrivata a sfiorare il ritorno in B, e il Ravenna Rugby, promosso in C1. In Europa La gioia dopo la delusione. Il mancato accesso ai play-off scudetto, causato dall’inopinata sconfitta casalinga contro Vibo Valentia, è stato tamponato con gli interessi dall’accesso della Bunge Porto Robur Costa alla prossima Challenge Cup. A due anni di distanza, quindi, la pallavolo maschile ravennate tornerà a giocare in Europa e si tratta di un grande risultato che comunque molti mettono, giustamente, sullo stesso piano rispetto ad un bilancio societario chiuso in positivo, una situazione fondamentale e necessaria per garantire un futuro tranquillo a quello che resta lo sport più seguito a Ravenna e ad una società che si propone di traghettare nel modo migliore il volley cittadino fino al momento in cui arriverà il sospirato (e necessario, OraSì docet) nuovo palasport. Una città a spicchi L’OraSì, appunto. E stata senza dubbio la squadra-copertina della stagione dello sport ravennate. Sorretta come sempre dalla grande generosità e dalla smisurata passione di Roberto Via-nello, la squadra targata Unigrà era partita con l’unico obiettivo di una tranquilla salvezza corro-borata dall’accesso a quei play-off promozione che erano svaniti un anno prima solo all’ultima giornata, a Treviso. Dire che l’OraSì, trascinata da un grande allenatore come Antimo Martino, abbia rappresentato la più bella sorpresa dell’intera A2, a questo punto, è una considerazione molto limitativa, perché la stagione della squadra ravennate è stata una passerella trionfale, caratterizzata da imprese clamorose come le due vittorie sulla Virtus Bologna in regular season piuttosto che dai successi nei play-off a Roma prima e a Verona poi. Risultati che hanno fatto lievitare la passione del pubblico, che ha iniziato a riempire regolarmente il Pala De André mentre nuovi adepti della palla a spicchi sono stati progressivamente reclutati, in primis dalla pregevole attività dei Leoni Bizantini e in seconda battuta grazie all’abitudine molto ravennate di sposare le nuove mode per fare così passerella. Il basket, a-desso, è una realtà assoluta e promettente a livello cittadino, con la freccia della popolarità stabilmente in su ma ancora e sempre condizionato a quelle che saranno le future intenzioni diVianello. Lega Pro all’improvviso Se l’impresa del basket cittadino è andata ben oltre le previsioni più rosee, niente di molto differente si può dire a proposito del Ravenna Calcio. Partito senza ambizioni notevoli, ma comunque desideroso di diventare una realtà della serie D dopo un anno di consolidamento della categoria, il Ravenna ha subito dato l’impressione di possedere, grazie al tecnico Antonioli, un’identità precisa di gioco e una buona personalità. Nel girone di andata la mancanza di un terminale offensivo implacabile, dettata anche dai continui infortuni capitati a Zuppardo, ha tarpato le ali ai giallorossi in termini di risultati, perché dal punto di vista del gioco la squadra non è mai stata inferiore neppure agli avversari più titolati (pareggi “larghi” con Imolese e Rovigo). L’arrivo invernale di Broso, unito alla crescita di una sorta di cooperativa del gol che ha coinvolto tutti ed in particolare Lelj e Forte, harap-presentato poi la svolta di una stagione che senza l’ormai mitico gol di Lelj ad Imola negli ultimi secondi di recupero si sarebbe comunque conclusa con i play-off. Invece, quel gol ha ucciso sportivamente l’Imolese e messo le ali a un Ravenna capace in due giornate di confezionare un clamoroso sorpasso e, di conseguenza, conquistare un’incredibile quanto meritata promozione. Il difficile arriva adesso, perché la Lega Pro ha esigenze e-conomiche precise e Ravenna non è esattamente una città-simbolo per i contributi che piovono sullo sport. La società si è doverosamente uniformata a basket e volley, lanciando già un paio di appelli che, si spera, non saranno destinati a cadere nel vuoto. Record al femminile Ravenna, con due promozioni in due settimane, ha stabilito poi un record difficilmente battibile in futuro, per quanto riguarda almeno i campionati maggiori di tutti gli sport. Nell’ambito della pallavolo femminile le due concittadine Conad Si Computer ed Olimpia Cmc hanno infatti raggiunto la promozione in A2 a braccetto al termine di una stagione indimenticabile e in un contesto, il girone C dellaBl, che si pensava (opinione poi ampiamente suffragata dai fatti) senza dubbio il più difficile e tecnicamente valido dell’intera categoria. L’Acca Montella è stata la vittima sacrificale sull’altare comune delle due promozioni, al termine di una stagione che aveva visto la Conad Teodora aggiudicarsi i due derby e l’Olimpia approdare ai play-off anche grazie alla doppia impresa realizzata contro Orvieto, infine prima classificata ma finita senza punti nei due match contro Babbi e compagne, che alla fine hanno conquistato la A2 con un crescendo rossiniano, esemplificato dall’invidiabile record di 13 vittorie consecutive tra stagione regolare e play-off promozione. Ora la palla è passata da tempo alle due società, perché su invito dell’Amministrazione, ribadito per la terza volta in tre anni ma i-nevaso finora, è allo studio la composizione di un unico club per affrontare al meglio un cam- pionato difficilissimo ed economicamente impegnativo come la A2, che tornerà quindi a Ravenna 21 anni dopo. Sandro Camerani