Il Resto del Carlino, 5 Giugno 2017: «Abbiamo vinto le scommesse»
VENERDÌ sera Antimo Martino ha raggiunto le 100 panchine in giallorosso in una gara che, se non ha dato i risultati sperati, rappresenta comunque un traguardo importante per il tecnico. Martino, cosa significa per lei? «Dietro queste 100 panchine – afferma – ci sono tre stagioni in crescendo e la consapevolezza che c’è del tuo dietro questa crescita». Quando si è reso conto che potevate ambire ai playoff? «Avevamo cambiato 7/10 della squadra puntando sui giovani e scommettendo su Sgorbati che non era mai stato titolare. C’era però la sensazione di avere scelto uomini che a livello caratteriale sarebbero potuti andare oltre il valore tecnico. Sognavamo una delle ultime due posizioni playoff, ma la stagione ha detto tutt’altro: siamo rimasti sempre tra le prime 4 quattro, vincendo a Chieti, saremmo arrivati anche primi». Le scommesse sono state vinte? «Tutte. La regia affidata a due ’94 come Tambone e Sabatini ha pa- gato poiché i due hanno dimostrato di poter giocare anche insieme. Sgorbati ha mostrato margini di crescita e Raschi gli ha dato sicurezza. A loro va sommata la bella stagione di Marks e poi la crescita di Masciadri e la sorpresa Crusca che si è guadagnato la mia stima. Infine l’esperienza di Chiumenti ci ha dato ciò che era mancato in precedenza. E non dimentichiamoci dei progressi di Smith. E’ diventato una macchina: è migliorato nei liberi e ha imparato il tiro dalla media di cui non conosceva l’esistenza. Ricevere i complimenti dei colleghi che hanno riconosciuto questa crescita nei miei giocatori è stato il premio migliore per questo lavoro». C’è il rimpianto di Marks non al 100% e di non avere avuto una casa con la Virtus? «Forse non avremmo perso 3-0, ma sarebbe comunque passata la Virtus. Vorrei tornare sul mio sfogo riguardante il palazzetto. Riconosco di avere adoperato parole forti, ma era rivolto alle circostanze e non voleva essere accusatorio nei riguardi dell’amministrazione o dell’assessore Fagnani i quali non hanno colpa se Ravenna non ha un palazzetto. Anzi, loro sono sempre i primi a sostenerci e questa sinergia tra città, società e Comune deve continuare senza frizioni perché la forza di Ravenna è stata anche questa». Le aspettative per la prossima stagione saranno alte. «Bisogna dare la giusta importanza a questo quarto posto: non rappresenta un valore assoluto ma è la risultante di un’annata magica. Dobbiamo quindi ripartire col medesimo entusiasmo, ma non dobbiamo pensare di doverci per forza ripetere. Sarebbe bello rifare i playoff, ma anche quello non deve essere dato per scontato». Quali saranno le linee guida per costruire l’OraSì 2017-18? «Scegliere prima gli uomini che i giocatori e trovare gente motivata. Vediamo di capire quanti di questo gruppo hanno voglia e motivazione per restare qui. Poi valuteremo il mercato consci della nostra esperienza e del fatto che, dopo una stagione del genere, la stima dell’ambiente e dei giocatori è cresciuta nei nostri confronti e che Ravenna adesso è una piazza credibile». Rimpianti? «Con Marks al top e senza esilio’ forse non avremmo perso 3-0 Ma sarebbe passata la Virtus». Stefano Pece