• 04/06/2017
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Il Resto del Carlino, 4 Giugno 2017: «Ravenna basket city? Ci abbiamo preso gusto…»

FORSE l’augurio più bello alla società giallorossa è arrivato da coach Ramagli in risposta al presidente Vianello il quale aveva fatto presente di come fosse stato difficile fare innamorare del basket una città di volley come Ravenna. «Anche Trento era una città di volley- la replica di Ramagli – e guardate dov’è oggi. Auguro a Ravenna di fare lo stesso percorso». Un complimento ed un augurio che testimoniano quanto la qualità del lavoro svolto in terra bizantina sia stata riconosciuta e apprezzata in tutta Italia. «E’ un augurio notevole – ammette Vianello -, ma di complimenti ne abbiamo ricevuti tanti in questi giorni. Dopo la piccola delusione di venerdì sera, piano piano stiamo tornando alla realtà e stiamo realizzando ciò che abbiamo fatto. E’ qualcosa di straordinario e inimmaginabile». IL PRESIDENTE ripercorre con la mente la trasformazione degli obiettivi dall’inizio della stagione. «Abbiamo sempre parlato di salvezza tranquilla – spiega – e col passare del tempo i nostri traguardi sono cambiati. L’obiettivo di vincere il campionato però non l’abbiamo mai avuto. La speranza si, ma la coscienza mai, poiché sapevamo con che razza di squadroni avremmo avuto a che fare. Di qua la Virtus, di la la Fortitudo e Trieste». Vianello però ammette anche: «Io un pensierino alla quarta partita l’avevo anche fatto. Ma la Virtus si è dimostrata più lunga e più forte e noi abbiamo finito la benzina. Di più non si poteva fare. La cosa che più mi soddisfa è di avere educato alla pallacanestro questa cit- tà. L’affetto nei nostri confronti è cresciuto esponenzialmente». Anche a Forlì le presenze, non solo ravennati, sono state numerose. «C’era parte di Forlì e parte di Faenza oltre ai nostri – sottolinea -. Tutta la zona ha provato simpatia e si è identificata con la nostra squadra». Adesso però è necessario trovare una casa a questa squadra e alle altre realtà ravennati. «Tasto dolente – afferma -. Abbiamo giocato a Forlì, a Faenza e sembrava addirittura che dovessimo allenarci a Lugo, è abbastanza inconcepibile tutto questo quando sei ai playoff. Naturalmente non è colpa di questa amministrazione, quanto piuttosto dei 40 anni di immobilismo precedenti. Tra «Non è colpa di questa giunta, ma di 40 anni di totale immobilismo» l’altro i costi del palazzetto di Forlì sono un terzo di quelli del de André e a Faenza un quinto. E comunque, prima di 2-3 anni non arriverà una casa nuova, come faremo? Faremo buon viso a cattivo gioco come abbiamo sempre fatto». Sul futuro. «Abbiamo la fortuna di avere uno sponsor alle spalle – sottolinea Vianello -, ma non si è ancora parlato di obiettivi e di budget. Tuttavia, a meno che la città non faccia qualcosa, il budget non sarà molto diverso da quest’anno. Cercheremo però di tenere più giocatori possibili perché si sa, se vai male nessuno cerca i tuoi, ma se vai bene, c’è la fila fuori dalla porta. Di certo dovremo fare una squadra un po’ più lunga». Stefano Pece


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