Il Resto del Carlino, 30 Maggio 2017: «Per battere la Virtus dobbiamo giocare come in avvio di gara 1»
PER LA prima volta nella bagarre DEI playoff l’OraSì è uscita sconfitta dalla prima gara della serie. Una partita dove è apparsa evidente la lunghezza del roster virtussi-no e la solidità di un gruppo costruito per la promozione. L’Ora-Sì da parte sua ha messo in campo il carattere e la volontà che l’ha sempre contraddistinta, ma non è riuscita a offrire quel gioco di squadra che è sempre stato il valore aggiunto. Si toma in campo stasera, alle 20.30, sempre al ‘Pala Dozza’ e intanto il dg Mauro Montini fa un’analisi delle cause della sconfitta di domenica. «La Virtus ha disputato una partita di sostanza e personalità – afferma – dominando sotto il profilo fisico e tecnico e ci ha impedito di esprimere la nostra pallacanestro». La sensazione però è stata che l’OraSì abbia tenuto bene il campo nei primi due quarti e, al netto di diversi errori al tiro, non sia stata in grosso affanno. E che probabilmente siano stati decisivi quei 2 minuti di sbandamento alla fine del secondo quarto. «ABBIAMO chiuso male dopo 15-18 minuti di assoluto equilibrio- aggiunge Montini a conforto di questa tesi – poi è stato diffi- cile riaprirla. Se manca l’apporto di un americano e anche l’altro non è in condizioni ideali, se mancano i canestri di alcuni dei nostri migliori realizzatori e qualche altro è un po’ fuori partita, diventa un problema restare agganciati a una corazzata come la Virtus». SENZA dimenticare l’atletismo delle ‘V nere e la lunghezza della loro rotazione. «Hanno conquistato una marea di palloni – spiega il dg giallorosso – Questo può essere comprensibile a rimbalzo, vista la maggiore fisicità di cui dispongono, tuttavia anche sui palloni vaganti abbiamo difettato. Ci deve essere maggiore attenzione e collaborazione, perché non si può concedere così tanto (18 rimbalzi offensivi concessi, 15 palle perse) a una squadra come la Virtus. Inoltre, quando hanno cominciato ad allungare le rotazioni è parso evidente il nostro affanno: noi ci siamo trovati a corto di alternative e lo hanno trovato una buona produzione di punti». QUESTIONE americani. Smith ha fatto una grande partita finché è rimasto in campo: 15 punti e 10 rimbalzi (di cui 5 offensivi) non sono numeri da poco contro la Virtus. Tuttavia è dovuto uscire per crampi. «Nulla di grave, problemi dovuti alla fatica – spiega Montini – Quando si trova davanti a quei ‘muri’, Smith è costretto a un superlavoro in termini di verticalità, giocando al massimo della propria reattività e a lungo an- «E’ chiaro che Marks non può essere al meglio e Smith è stato costretto a un superlavoro» dare questo dispendio di energie può causare problematiche muscolari». Marks è invece apparso piuttosto arrugginito e non è riuscito a mettersi in luce. «Non gli si può chiedere nulla – la difesa del dg – E’ stato fuori 26 giorni e ci vorrebbero settimane a disposizione per recuperarlo, ma ciò che manca nei playoff è proprio il tempo. E’ evidente che per noi che l’abbiamo visto durante il campionato, è un giocatore diverso. Non è pronto a quell’intensità». Stefano Pece