Il Resto del Carlino, 29 Maggio 2017: Martino resta fiducioso «Noi non siamo questi E’ mancata la lucidità»
DOPO una sfida ad alto dispendio di energie per tutti i protagonisti, coach Antimo Martino rifiata un attimo prima di commentarne l’esito. Poi parte dai complimenti di rito alla squadra vincente e afferma: «E’ una sconfitta meritata con Bologna, che è stata brava a condurre con ritmo ed energia, laddove invece noi siamo mancati proprio sotto questi aspetti – spiega l’allenatore giallorosso -. Abbiamo lasciato rimbalzi e palloni contesi. In attacco abbiamo sbagliato tantissimi tiri aperti e potrebbero aver giocato un ruolo importante l’emozione e la tensione sull’evento. Non dimentichiamo – continua – che per molti dei miei si tratta del momento più alto della loro carriera. Stasera abbiamo tirato col 15% nonostante alla fine della regular avessimo chiuso come migliori da tre punti». Insomma troppo brutta e disunita questa OraSì per essere quella vera. «Solo per pochi minuti stasera siamo riusciti a essere sufficientemente lucidi per impensierire i nostri avversari – conferma il tecnico -. Ci siamo un po’ disuniti nel momento di difficoltà, ma non dobbiamo pensare di poterci rifugiare nelle individualità quando siamo in difficoltà. Dobbiamo continuare a giocare come sappiamo anche se la Virtus con la sua difesa ci ha forzato molte soluzioni. Sono fiducioso che martedì (domani, ndr) vedremo una Ravenna diver- sa perché non siamo quelli di oggi. Non siamo quelli dell’uno contro uno che giocano sulle individualità, ma siamo una squadra che ha sempre vinto grazie al gruppo». GLI ULTIMI due minuti del secondo quarto potrebbero essere la chiave della sconfitta. Martino però non è contento dell’andamento generale. Tuttavia la serie non è affatto chiusa, l’OraSì ci crede e intende ancora stupire. «Sul 32 pari sicuramente abbiamo avuto due minuti di difficoltà – questa la sua analisi -, ma in generale siamo stati poco cattivi e concentrati come invece eravamo stati con Verona». POI IL COACH dà qualche aggiornamento sulle condizioni di Il problema «Nei momenti difficili non dobbiamo affidarci agli uno contro uno» Marks, apparso piuttosto avulso dal gioco. «Marks sta come un giocatore che non gioca da un mese e avrebbe bisogno di più tempo per tornare quello che tut- ti conosciamo. Tuttavia il tempo non c’è e abbiamo bisogno di lui. Dobbiamo aspettarlo in qualche modo, ma dobbiamo avere qualcosa di più anche da lui, non ci sono alternative». E SU SMITH, che nel finale si è accodato in panchina: «Smith aveva i crampi – conclude il tec- nico – ma è stata una mia decisione non farlo giocare nel finale. Non ho battezzato la partita come persa, ma pensando alle prossime gare ho preferito risparmiarlo. Sono fiducioso – conclude – che martedì (domani, ndr) vedremo una Ravenna diversa anche sotto questo aspetto». Stefano Pece
LE PAGELLE
Smith 7. Fa il suo anche in condizioni disagevoli come le lunghe braccia di Lawson e compagni sempre addosso. Solo a sprazzi riesce a mostrare quella fluidità che tanto aveva fatto male alle difese avversarie nei turni precedenti, ma quando ci riesce porta sempre a casa qualcosa (ad esempio 5 rimbalzi offensivi). In difesa il suo contributo non manca (altri 5 rimbalzi) ma i crampi lo tolgono dalla bagarre finale. Sgorbati 5.5. Si danna in difesa tentando di arginare gli attaccanti felsinei, ma due falli in 6′ ne sporcano la prestazione. Torna in campo dopo molto tempo e si mette al servizio della squadra, sempre in chiave difensiva poiché in attacco non ha mai la possibilità di mettersi in evidenza. Esce per 5 falli per la seconda volta in questi playoff. Chiumenti 7. Martino lo butta nella mischia per mettere un po’ di energia in più nella contesa sotto canestro, soprattutto nel finale poiché sembra dare più garanzie di Smith. E’ l’ultimo ad arrendersi e tenta fino alla fine di rimettere in carreggiata la squadra caricandosela sulle spalle. Marks 5. Scalpitava per tornare al fianco dei compagni. Finalmente ne ha la possibilità e ci mette tutta la sua buona volontà per dare una mano, ma non era questa la partita per brillare e si vede che non è ancora al 100%, dopo un mese di stop. Tuttavia la squadra si fida di lui e in qualche momento mostra barlumi di ciò che può dare. Raschi 6. Un vero combattente. Quando entra mette sul campo tutta la sua voglia e la sua esperienza, rivitalizzando la squadra in un paio di occasioni. Una tripla, una delle uniche due della gara, porta la sua firma ed è tra i più vitali della sfida. Masciadri 7. Non riesce a colpire dalla sua mattonella, per il resto il suo impegno non manca in attacco come in difesa, anche se non sposta gli equilibri. In una prestazione di flessione generale è uno dei pochi a salvarsi a pieni voti. Tambone 5. Ramagli prepara la partita sugli esterni e vince la gara sul piano tattico escludendo lui e Sabatini dal gioco. Prestazione sottotono, ma doveva succedere prima o poi dopo tante gare positive. Crusca sv. Sabatini 5.5. contro la sua squadra del cuore non riesce mai a sfondare. Forse gli hanno preso le misure studiando i turni precedenti, ma non gli viene nulla di ciò che era riuscito a mostrare con Roma e Verona. Gli unici lampi sono una bella rubata che manda a canestro Smith e un passaggio dietro la schiena di gran classe che manda a canestro ancora Smith. Per il resto si perde tra le maglie della difesa in nero. s. p.