Il Resto del Carlino, 26 Maggio 2017: Esplode l’ira di Martino «Non possiamo allenarci E il Comune non fa nulla»
NON SONO TUTTE rose e fiori in casa giallorossa nonostante il bel momento che sta attraversando la squadra e coach Antimo Martino ha deciso di lasciarsi andare a un lungo e deciso sfogo. È un’amaris-sima riflessione la sua che affonda le radici nell’annosa questione pa-lazzetto. «Dopo le prime due sfide della serie con la Virtus, che si giocheranno entrambe a Bologna domenica e martedì, noi non avremo un posto per allenarci in vista di gara 3 e questo è allucinante». IL PALAFIERA DI FORLÌ, dove si giocherà gara 3, è disponibile soltanto mercoledì, ma si tratta del giorno dopo la seconda sfida, un giorno nel quale di solito la squadra fa soltanto video e stretching. Il problema riguarda invece il Pala Costa il quale sarà impegnato da giovedì 1 a domenica 4 giugno. «Questo significa – aggiunge Martino – che il giorno prima di gara 3 e dell’eventuale gara 4 noi non possiamo allenarci nella nostra città. Dovremmo spostarci o a Lu-go o a Cervia». E qui si percepisce tutta la rabbia del coach. «Con la serie di Faenza ci siamo adeguati e abbiamo richiesto un ulteriore sacrifìcio ai ragazzi. Ora dobbiamo cambiare di nuovo perché il campo di Faenza non è disponibile, ma non possiamo certo fargliene una colpa. D’altronde non ci siamo mai lamentati per tutte le partite giocate infrasettimana o spostate di orario durante la sta- gione a causa degli impegni del De André, non possiamo certo prendercela con l’impianto di un’altra città. Tuttavia – prosegue Martino – a tre giorni dall’esordio di una semifinale, scoprire che non avremo un campo in cui prepararci è qualcosa di incredibile. E io, invece di dovermi preoccupare degli aspetti tecnico tattici di una sfida di questo livello, devo preoccuparmi di trovare un posto per allenarci. A questo punto piuttosto che mandare i miei ragazzi in giro per l’Emilia Romagna non li faccio allenare per niente prima di gara 3». È un fiume in piena il tecnico molisano e aggiunge: «Non si è mai sentita una cosa del genere, i miei colleghi continuano a chiamarmi perché non ci credono, e non capisco come sia possibile che non venga mai fatto nulla per risolvere questa situazione. A livello locale, politico e dirigenziale in città non vedo alcuna presa di posizione. Il Comune non ha fatto nulla per aiutarci e ci ha lasciato in questa situazione di imbarazzo». DALLA RABBIA all’amarezza: «C’è una città impazzita di gioia, un gruppo di ragazzi straordinari che sta regalando tante emozioni e ogni giorno dobbiamo preoccuparci di problemi extra sportivi. E poi mi chiedo, è possibile che qualsiasi evento sia più importante del nostro? Non si può spostare nulla nel calendario? O almeno fa- re una pausa di un paio d’ore, permetterci di allenarci e poi ricominciare? Le soluzioni ci sono, ma purtroppo non si muove nien- te». La chiosa finale. «Io non sono ravennate – conclude il tecnico – e sono profondamente dispiaciuto per le persone di Ravenna che ci tengono perché questa è una situazione paradossale» Stefano Pece
IL COMMENTO di Andrea Degidi
E i nodi vengono al pettine
A FAENZA il palasport è occupato, a Forlì pure e naturalmente anche a Ravenna. Può una squadra in esilio preparare decentemente una semifinale playoff? La risposta negativa riapre vecchie ferite, di quando la Teodora si vide costretta giocare la coppa dei campioni al Villa Romiti di Forlì. La storia non ci ha insegnato nulla e l’annuncio di nuovo palasport non attenua la delusione di avere una grande squadra senza una casa. Ora nessuno chiede di sfrattare eventi previsti da tempo, ma ritagliare due ore è il minimo che si possa fare per dei ragazzi che stanno facendo sognare una città.