• 17/05/2017
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Il Resto del Carlino, 17 Maggio 2017: Martino, ma come avete fatto? «Ha deciso tutto la difesa Secondo tempo eccezionale»

MARTINO NON vuole esaltarsi troppo dopo gara 2 e cerca di mantenere il basso profilo, nonostante il momento esaltante. Il tecnico preferisce parlare della gara e spiega: «Sapevamo che non sarebbe stata simile alla precedente perché Verona possiede grandi capacità di adattamento all’avversario che si trova di fronte. Abbiamo fatto un grande lavoro a livello mentale per mantenere alta l’attenzione poiché eravamo convinti che perdere il fattore campo, ci avrebbe complicato moltissimo le cose». Tante difficoltà in attacco, ma una grande prestazione difensiva. «È stato lo step decisivo – prosegue il tecnico -, in attacco abbiamo fatto tanta fatica anche sotto aspetti sui quali ci eravamo preparati bene. Durante la gara ho capito che oggi a 70 punti non ci saremmo mai arrivati, quindi abbiamo dovuto mettere tutte le nostre energie nella fase difensiva. È stata un’ottima prestazione: dopo avere subito 40 punti nei primi due quarti ne abbiamo presi solo 23 negli ultimi due, e avere vinto ancora il confronto sui rimbalzi contro una squadra che per centi- INDOMABILE Gherardo Sabatini, un’altra partita scintillante metri e mole ci sovrasta, è un grande risultato». COACH MARTINO spende qualche parola anche sul pubblico che anche a Faenza, e di ieri sera, ha risposto presente in maniera massiccia ed è stato vicino alla squadra in ogni momento. «Questo pubblico riesce a creare un’atmosfera speciale a prescindere da dove si giochi. Solo pochi anni fa a Ravenna non era possibile nemmeno pensare una cosa simile, e da parte nostra ci sentiamo orgogliosi di avere contribuito a que- sta crescita. Ripeto, grazie ai nostri tifosi riceviamo motivazioni extra che ci permettono di regalare queste emozioni». Ancora tre giorni di attesa e poi ci sarà gara 3. L’OraSì parte per Verona piena di fiducia. «Verona -conclude il tecnico – ha già dimostrato di poter ribaltare una serie dallo 0-2, quindi ci vorrà tutta la cautela possibile. Ma l’entusiasmo che ci ha sempre contraddistinto ci ha permesso di ottenere risultati meravigliosi e quindi ci proveremo». s.p.

 

LE PAGELLE

Smith 6.5 Fa il suo anche questa volta, ma è innegabile che gli scaligeri gli abbiano preso le misure dopo gara 1. Contribuisce a rimbalzo e ci mette l’anima nella battaglia sotto le plance ma i lunghi di Verona sono semplicemente superiori per numero (Brkic, Diliegro, Tote, oggi anche Pini) e hanno la meglio. Pochi punti ma 7 rimbalzi. Sgorbati 7 Inizia molto bene con una tripla e tanto agonismo in marcatura. Regge l’impatto con la forza d’urto avversaria. Sporca una prestazione più che discreta con 5 falli, ma questo è anche un segnale che non si tira mai indietro. Chiumenti 7 Non fa mai rimpiangere Smith quando è in campo al suo posto. Nel finale Martino lo sceglie per la sua vis agonistica. Si carica nella lotta e carica anche il pubblico. Riesce a dare sempre il meglio a prescindere dalla potenza fisica dell’avversario. Raschi 6: meno di altre volte nel tiro dall’arco (1/4), ma gioca una partita al di sopra della sufficienza. Masciadri 7.5: parte in sordina e sbaglia qualche tiro dalla sua mattonella, tuttavia ci mette un attimo a riprendersi e torna ad essere l’uomo dei playoff. Ultimamente si fa apprezzare moltissimo anche per la sua grinta in fase difensiva che, unita a 14 punti in attacco, va- le un voto alto. L’ennesimo. Tambone 7 Dopo gara 1 la Teze-nis predispone su di lui una marcatura intensa e soprattutto nella prima parte il play subisce senza riuscire a incidere (0/4 in 20′). Tutt’altra faccia nella seconda parte. Gestisce il gioco e le mani addosso degli avversari con grandissima personalità e trova l’unica tripla della sua partita nel momento più importante. Crusca 6.5,Martino gli concede altri minuti perché il ragazzo merita fiducia. Ripaga con una tripla e altri due tentativi che si infrangono sul ferro. Segnale che non si sottrae alle responsabilità quando serve. Poi grande impegno in difesa. Sabatini 7 Si esalta nelle difficoltà quando la squadra è con l’acqua alla gola. Ogni volta che i suoi vanno sotto se la carica in spalla e prova a inventarsi qualcosa. E’ stato chiamato per questo a Ravenna e risponde sempre presente. Nel finale è tra i protagonisti. S.p.


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