Il Resto del Carlino, 9 maggio 2017: Consacrazione Sabatini
SE GARA 3 era stata una bella vetrina per Gherardo Sabatini che in molti momenti aveva retto da solo l’attacco giallorosso, gara 4 è stata la sua consacrazione. Un’altra partita di grande sostanza e personalità in ogni parte del campo che fa pensare a lui come a uno dei cardini di questa squadra. «Sicuramente giocare di più aiuta -sottolinea il play bolognese -. Quando sai che devi stare in campo tanti minuti e hai più tempo per provare le cose, entri maggiormente in fiducia e giochi anche più tranquillo». L’assenza di Marks, infatti, ha lasciato una voragine nel reparto esterni e Sabatini e Tambone hanno dovuto fare gli straordinari, ben coadiuvati però dal comprimario Crusca che ha fatto il suo dovere ogniqualvolta è stato chiamato in causa. Sabatini, inoltre, ha dimostrato di essere un più che discreto specialista anche dall’arco dei 3 punti. «Siamo tutti giocatori di livello – spiega Sabatini – che sanno cosa devono fare quando entrano in campo. Specialista è un parolone ma, come ho detto, quando tiri 4-5 volte a partita, piuttosto che una o due, è anche più facile incrementare le percentuali. Come dicevo a inizio anno, ero convinto del fatto che in questa A2 avrei potuto fare bene e giocare tanti minuti mi rende più facile entrare in fiducia. Ma voglio sottolineare una cosa: ogni volta la nostra squadra è in grado di trovare un protagonista diverso, quindi bisogna lodare la prestazione del gruppo piuttosto che quella dei singoli». La serie con Roma è stata alquanto dispendiosa dal punto di vista delle energie mentali e soprattutto fìsiche. Il gioco ultrarapido della Virtus ha portato al limite la tenuta dei giallorossi e c’è da chiedersi come sarebbe andata se fosse finita a gara 5. «Loro come squadra ci hanno sorpreso molto – ammette Sabatini -. Sono state quattro battaglie giocate sul filo, ma alla fine è venuta fuori quella che tra le due possedeva il gruppo più solido e che aveva più voglia di vincere. Credo sia stata una bella serie, anche molto divertente, per noi lo è stata, e poi abbiamo vinto con merito senza bisogno di arrivare a gara 5». Adesso il sospirato riposo In linea col patron «Biella ha rotazioni più corte, gli scaligeri invece sono molto tosti indifesa» con un orecchio a mercoledì alla sfida Biella-Verona. Qual è l’avversaria più adatta al gioco di Ravenna? Sabatini risponde così: «Forse preferisco Biella, prima di tutto perché non ci abbiamo mai giocato contro, inoltre Verona è una squadra tostissima in difesa che ci ha messo sempre in difficoltà. Biella invece è più corta e magari potrebbe subire il nostro pressing e la nostra fisicità più di Verona». Stefano Pece