Il Resto del Carlino, 8 maggio 2017: Euforia Martino: «Grande cuore»
STRAVOLTO non solo dalla gioia, ma dall’intensità della partita, coach Martino non può non dedicare il primo pensiero al suo gruppo che ha appena strappato gara 4 dalle mani di Roma chiudendo così la serie sul 3-1. «Sono orgoglioso di allenare una squadra che ha un cuore enorme e degli attributi importanti. E’ soltanto grazie a questi se oggi usciamo da Roma con una vittoria e lo facciamo pur avendo giocato senza la nostra stella per quasi tutta la serie». MARTINO prosegue la sua analisi ponendo ancora l’accento sulla personalità della squadra: «Abbiamo provato a limitare la Virtus in gara 3 – aggiunge – ma ci siamo fatti sorprendere dal loro avvio fulminante. Resettare dopo soli due giorni e iniziare la partita così come abbiamo fatto stasera e poi gestirla è un segnale di grande personalità. Se all’intervallo siamo arrivati sotto è stato solo a causa del fatto che Chessa si è acceso improvvisamente. Ma siamo rimasti presenti con la testa e offensivamente abbiamo fatto la nostra partita. Difensivamente invece siamo tornati ad essere concreti: Roma è una squadra che fa tanti punti, ma tenerla sotto gli 80 è sinonimo di atteggiamento mentale ideale». Al tecnico molisano non piace parlare dei singoli, quindi cita tutti i suoi uomini. «Sabatini quando ha spazio non è un giocatore che si tira indietro -sottolinea -. Questa serie rappresenta un momento di crescita per lui. Ma non si può dimenticare quello che ha fatto Masciadri, ma anche Tambone, Raschi, Chiue-menti e lo stesso Crusca, nessuno si è tirato indietro in momenti diversi della partita. E’ un gruppo nel quale ognuno porta il proprio contributo». Ora c’è solo da attendere di sapere se sarà Biella o Verona la prossima avversaria. «Sapere che Verona e Biella vanno a gara 5 è una buona notizia perché ci permette di riposare- conclude Martino -. Se poi vincesse Verona avremmo anche il vantaggio del fattore campo. Ma non ci pensiamo, in fondo non dobbiamo vincere il campionato, ma soltanto arrivare quanto più in alto possibile». Stefano Pece
LE PAGELLE
Smith 7.5:16 punti con 8/9 da 2, conditi da 6 rimbalzi, 2 palle recuperate, 2 assist e 2 stoppate. In altre parole, la consueta prestazione di solidità che infonde sicurezza a tutta la squadra. Non gli si può chiedere di più. Non è più soltanto uno specialista del pitturato ma si fa sentire in tutto il campo. Scaccabarozzi sv Sgorbati 6.5: parte bene, subito 2 assist, poi piano piano diventa meno appariscente. Comunque mette insieme anche 3 rimbalzi, nonostante una gara nella quale non tira quasi mai. Chiumenti 7.5:7 come i punti e i rimbalzi che confeziona. Martino lo mette dentro nei momenti di maggiore difficoltà della squadra perché con la sua grinta e la sua esperienza, sa dare sicurezza ai compagni. Non si tira mai indietro nella lotta e offre il proprio contributo anche in questa storica vittoria. Raschi 7.5: dopo un primo tempo nel quale rimane in disparte, entra di prepotenza a referto nel secondo. Ci riesce grazie all’esperienza e alla personalità da capitano e confeziona 8 punti (con 2 rimbalzi e 3 assist), tutti nella parte finale, quando più conta. Masciadri 8.5: prestazione da mvp. Parte con 3 rimbalzi e 2 stoppate in difesa e mette subito una tripla. Poi nell’arco della gara non scende mai di livello. E alla fine ritorna protagonista trasformandosi in uomo assist, pur mantenendo i panni del cecchino che da sempre lo contraddistinguono. I suoi numeri meritano di essere citati: 14 punti, 5 rimbalzi, 4 assist, 3 stoppate. Tambone 7.5: contratto e poco incisivo nella prima parte, indemoniato nella seconda. Alla fine riesce ad arrivare in doppia cifra nonostante percentuali non eccelse ma ci mette tanto di suo anche in fase di ultimo passaggio (4 assist) e in difesa, subisce anche 6 falli. Crusca 7: pochi minuti per lui, ma di grande impatto: 5 punti col 50% al ti- ro. Non si sottrae alle sue responsabilità e quando c’è da prendersi un tiro, si mantiene sempre molto freddo. Seck sv Sabatini 8.5: nelle ultime due gare è stato lui il protagonista. Sarà il fatto che lo presentano come il Gladiatore prima delle partite, ma a Roma lo è stato davvero. Anche gara 4 porta la sua firma. Punti, estro, imprevedibilità e fantasia, uniti all’enorme grinta che si porta appresso, ne fanno l’mvp insieme a Masciadri: 20 punti, 4 rimbalzi, 2 recuperi, 2 assist, 5 falli subiti, non è poco. Stefano Pece