Corriere di Romagna, 2 aprile 2017: Amoni vota Ravenna «È più alta e grossa e ha sete di vendetta»
Nessuno le conosce meglio di lui. Ravenna e Andrea Costa, che mercoledì daranno vita a un derby dalle sfumature opposte, con i giallorossi impegnati nella lotta per il vertice e i biancorossi decisi a salvare la pelle, rappresentano gran parte della vita cestistica di Francesco Amoni. Il lungo di Gualdo, ma bolognese d’adozione, con le quattro stagioni (da capitano) trascorse alla Piero Manetti e le due (compresa quella scorsa dei miracoli) all’Andrea Costa ha tutte le carte in regola per leggere il match del Pala De André e anche per analizzare la stagione delle romagnole. Il peso di Ravenna Amoni, uno di quelli che il basket l’ha sempre vissuto tanto pure fuori dal campo, trova subito la chiave di volta del derby. «Ravenna è più grossa e alta. Con Chiùmenti, Smith e Masciadri ha qualcosa in più di Imola, specie a livello numerico. Maggioli sta disputando una stagione eccezionale, ma lo vedo un po’ solo nella battaglia dentro l’area. Credo che l’OraSì avrà motivazioni forti, volendo vendicare la sconfitta dell’andata e l’Andrea Costa dovrà restare aggrappata con le unghie alla partita. In un’eventuale volata, poi, gli imolesi avranno un po’ la classica scimmia sulle spalle per le tante sconfitte nei finali, però la salvezza passa pure da questo salto di qualità. Rogic? Me ne ha parlato bene il mio compagno alla Salus Bologna, il croato Percan, che ci ha giocato assieme proprio nelle nazionali giovanili». Il 33enne Amoni, che adesso “spaniera” ancora con successo in C Gold a Bologna, la scorsa estate decise di lasciare il professionismo per dedicarsi al lavoro. E la scelta ha pagato, se è vero che lo scorso gennaio respinse il corteggiamento imolese per un clamoroso ritorno: «Sono soddisfatto del lavoro, che mi assorbe interamente. A gennaio ci fu qualche telefonata con Domenicali e con i miei ex compagni Prato e Maggioli, che sento regolarmente, ma tutto finì lì. Non volevo tornare sui miei passi e poi non credo che avrei cambiato il corso della stagione per l’Andrea Costa. Se mercoledì sarò a Ravenna? Me l’hanno chiesto in tanti, ma non riuscirò a esserci». Scelta rischiosa Il doppio ex va poi ad analizzare proprio il campionato delle romagnole: «Ravenna già l’anno scorso la consideravo tra le più forti, per il valore del tecnico Martino, l’organizzazione del sistema e la qualità del roster. Ha buttato dentro un elemento di lusso come Chiumenti, Marks e Sabatini, che porta quel tocco fondamentale di imprevedibilità. Me l’attendevo in alto, ma non così bene. Imola? Sinceramente la pensavo comoda a metà classifica. Hanno pesato gli infortuni, le sconfitte nel finale e forse la scelta di giocare con Ranuzzi da 4. Nel sistema di Ticchi ci sta alla grande, però il campionato è molto competitivo e la scorsa stagione Washington ci dava un’energia decisiva». Riccardo Rossi