• 12/02/2017
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Il Resto del Carlino, 12 febbraio 2017: OraSì un altro capolavoro

L’ORASI offre un’altra grande prestazione davanti al proprio numeroso pubblico e batte un’altra capolista. Il merito dei giallorossi sta nel non lasciare mai scappare Trieste nel punteggio, anche nei momenti in cui la palla proprio non vuole saperne di entrare, per giocare poi un ultimo quarto da capolavoro. Il tabù Trieste è sfatato e la corsa verso i play off continua. L’ALMA si presenta senza Parks ma Da Ros non lo fa rimpiangere. Ravenna invece è tutta sulle spalle di Smith. Gli avversari non lesinano i contatti fisici, ma l’americano in giallorosso accetta la sfida e il primo vantaggio romagnolo porta la sua firma (14-8). Tuttavia l’Alma recupera tutto lo svantaggio nei primi 90 secondi del secondo periodo. Da Ros tira tutto quello che gli passa tra le mani, con alte percentuali peraltro, e con lui anche Green e Pecile trovano canestri importanti. Tuttavia la pressione triestina sui portatori di palla, da una parte spezza il gioco giallorosso (7 palle perse), ma dall’altra provoca diversi fischi arbitrali che consentono all’OraSì di muovere il punteggio almeno dalla lunetta (25-25). Il tiro dalla distanza però non funziona (0/5 da tre) e Ravenna è quindi costretta a poggiare tutta sulle spalle di Smith e Chiumenti, i quali si bat- tono con coraggio nel traffico del pitturato avversario. Al contrario, Trieste colpisce con efficacia anche da otto metri con Green, Bossi e il solito Da Ros e domina i rimbalzi offensivi con Cittadini trovando un allungo importante prima dell’intervallo (35-42). La prima tripla giallorossa è di Raschi, arriva al 21′ e serve a restituire mordente ai romagnoli che giocano un terzo periodo di rara in- tensità. CHIUMENTI e Raschi si caricano in spalla la squadra e nel frattempo si ritrova anche Tambone, dopo un pessimo primo tempo. Trieste mantiene il naso avanti fino al 35′ quando Marks e Sabatini segnano finalmente dall’arco: triple che valgono il 59-59 e mettono benzina nel motore giallorosso. Marks si sveglia d’improvviso dopo 35 minuti di torpore e con lui anche il pubblico che sospinge i suoi beniamini negli ultimi 180 secondi. L’inerzia passa all’OraSì che ribalta il punteggio coi punti dell’americano e di Chiumenti (67-61), poi Tambone e Smith mettono il punto esclamativo su una grande vittoria. Stefano Pece

 

LE PAGELLE

Smith 7 La solita partita di sostanza, fisico ed energia. Sfiora la doppia doppia, ma al di là dei numeri è lui a tenere in vita la squadra per larghi tratti del match ingaggiando una lotta tutta muscolare con i lunghi avversari. Una certezza.
Sgorbati 5.5 Qualche palla persa di troppo, parte bene ma poi si spegne. In qualche occasione è troppo morbido e pecca di ingenuità. Non riesce a incidere su questo match.
Chiumenti 7.5 Deve marcare Da Ros e non è una cosa facile visto che il triestino tira sempre e da tutte le distanze. Ma a rimbalzo e nella lotta sotto i canestri fa sentire tutto il suo peso e in attacco è lui, insieme a Smith a tenere insieme le fila del discorso non mostrando mai segni di cedimento o stanchezza.
Marks 7 Bisogna fare la media tra il 5 che meriterebbe per i primi 35 minuti e il 9 degli ultimi 5, risultato 7. Non è incisivo e sbaglia tantissimo per gran parte della gara, salvo poi accendersi negli ultimi minuti, quando peraltro la partita entra nel vivo e conta di più.
Raschi 6.5 Tanto sacrificio e abnegazione da vero capitano. Ci mette l’anima e in alcuni momenti ha il merito di dare fiducia alla squadra con piccoli particolari, un assist al bacio per Smith, la prima tripla della gara e la saggia gestione di alcuni palloni. Tutte caratteristiche che deve avere un capitano.
Masciadri 5.5 Parte bene poi si spegne un po’. Col passare dei minuti sparisce dalla gara, ma non manca il suo impegno su ogni palla, anche se i lunghi avversari lo fanno penare per tutta la gara.
Tambone 6.5 Per lui vale più o meno lo stesso discorso di Marks, un primo tempo di poca sostanza, una seconda parte di energia, grinta e grande personalità. Non è stato incisivo come contro le due bolognesi, ma quando c’è da tirare fuori i muscoli lui c’è sempre.
Sabatini 6 Alterna luci e ombre. Fa un canestro in penetrazione di pregevole fattura poi però va a sbattere un paio di volte contro il muro della difesa avversaria. Alla fine tira fuori dal cappello una tripla che contribuisce a dare linfa vitale alla sua squadra e che pesa nel risultato finale. s.p.


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