• 11/02/2017
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Il Resto del Carlino, 11 febbraio 2017: Un’altra corazzata

UN’ALTRA capolista sulla strada dell’OraSì che alle 20.30 riceve al Pala de André l’Alma Trieste per il ventunesimo turno di campionato. Capolista Trieste lo è diventata a suon di vittorie, raggiungendo a quota 28 il duo Virtus Bologna, De Longhi Treviso. Sono 13 i suoi successi nelle ultime 15 giornate e le uniche due sconfìtte sono arrivate sui campi delle due squadre con le quali divide il primato. Ancora, in questo primo scorcio di 2017, l’Alma ha perso soltanto a Treviso e viene da cinque successi consecutivi. Possiede un attacco in grado di segnare quasi 78 punti a partita tirando col 52% da due, la percentuale più alta a Est, e il 33% da tre. Sono molti i giocatori che hanno punti nelle mani e tra questi spicca la coppia di americani Green-Parks. Il primo è una guardia-ala da 16.7 punti, 5.9 rimbalzi e 3 palle rubate a partita; il secondo è un’ala forte da 14.2 punti, 7.4 rimbalzi e 2 assist. Coach Dalmasson ha saputo mixare gioventù ed esperienza mettendo accanto a vecchie volpi quali Pecile e Cittadini, la freschezza di Bossi, Baldasso e Coranica – tutti attorno ai 23 anni -che stanno disputando un’ottima stagione in termini numerici e caratteriali. Senza dimenticare Pran-din e Da Ros – quest’ultimo è il migliore cannoniere dopo gli americani con 11.2 punti e quasi 6 rimbalzi a partita – entrambi dotati di classe ed esperienza. «Trieste – spiega Antimo Martino – ha raggiunto con merito il primato in classifica ed è l’esempio di come, nella pallacanestro, la pianificazione e l’organizzazione possano portare nel tempo a risultati importanti. Parliamo di una realtà che ha dato continuità alla guida tecnica, confermando gran parte del gruppo di giocatori e aggiungendo ogni stagione qualcosa in più. Gli arrivi di Da Ros prima e di Cittadini poi, dimostrano che sono pronti per puntare a obiettivi ambiziosi». SARÀ necessaria dunque un’Ora-Sì attenta e costante per tutti i 40 minuti per avere ragione di questa Alma Trieste e la partita di andata ne è l’esempio lampante. All’andata Smith e compagni si fecero sorprendere negli ultimi minuti, dopo a avere comandato lungamente durante la partita, e videro svanire la vittoria per due soli punti 74-72. «Quello – prosegue coach Martino – fu in incontro che noi giocammo con troppi alti e bassi, vanificando per due volte un buon vantaggio, +10 nel primo quarto e +8 nei primi minuti del quarto periodo, e subendo nel finale il ritorno di Trieste. Quegli ultimi minuti devono servirci da insegnamento, perché lì è presente tutta l’essenza della pallacanestro dei nostri avversari». Stefano Pece


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