Corriere di Romagna, 11 febbraio 2017: Nuovo Palasport Si studia un progetto da oltre 5mila posti
RAVENNA La giunta è al lavoro e dall’inizio dell’anno sta studiando il dossier che contiene stime dei costi e piani di ammortamento. Il progetto per un nuovo palasport, come anticipato ieri, è più che un’idea. L’area. A partire dalla zona individuata per l’eventuale costruzione: di fatto si trova nello stesso “perimetro” del Pala de Andrè (sempre lì qualche anno fa la Robur Costa ipotizzò di poter realizzare una nuova struttura ma il piano fu poi accantonato). E’ il maxi piazzale dove ogni anno viene ospitato il luna park e a fine estate va in scena la festa de l’Unità. Costi e dimensioni. Non si punterebbe a un palazzo dello sport faraonico perché a Palazzo Merlato si dovranno comunque fare i conti con il portafoglio. Si parla di un investimento tra i cinque e i sei milioni di euro. Il canale di finanziamento potrebbe essere quello del Credito sportivo. Di fatto un mutuo che coprirebbe parte delle spese. Ancora non è chiaro se il Comune voglia procedere da solo ma a palazzo stanno ragionando anche sull’opzione di imbarcare qualche privato pronto a investire dando poi, come ormai oggi è prassi, il proprio nome alla struttura. L’intenzione, se si dovesse proseguire, è di mettere in piedi un palazzo dello sport ovviamente con una capienza che rispetti le prescrizioni dei massimi campionati i-taliani sia di basket che di volley. Senza esagerare, si pensa a un palazzo dello sport di medie dimensioni, per una città come Ravenna. Qualcosa di simile al Pala Fiera di Forlì (ora ribattezzato Pala Credito di Romagna) che ha una capienza a sedere di 5.600 posti. Le prospettive. Avere una struttura nuova affiancata al Pala De André consentirebbe di concentrare lo sport di vertice nella prima lasciando alla seconda la possibilità di implementare le altre manifestazioni di carattere fieristico o culturale (fino ad ora le punte massime sono il Ravenna Festival e l’Omc). Ma potrebbe creare anche sinergie tra entrambe per attirare nuovi avvenimenti (e investimenti). Probabilmente in Comune si ragiona anche sulle modalità di gestione ma per ora nulla trapela. Le garanzie. E’ chiaro però che, prima di passare a una eventuale fase progettuale, il Comune sta sondando il terreno con le società sportive interessate per essere sicuro che ci sia una programmazione pluriennale evitando di trovarsi con una nuova struttura e un quadro sportivo molto ridimensionato rispetto a ora. «Se Ravenna vuole fare questo investimento deve avere risposte tangibili agli appelli delle sue società sportive», ha detto il sindaco De Pascale riferendosi all’iniziativa appena lanciata dal presidente del Basket Ravenna, Roberto Vianello, che ha chiesto l’impegno economico diretto di tifosi e imprese per mantenere la pallacanestro cittadina al top.
Il sogno di una “casa” entusiasma i vertici di basket e pallavolo
Soddisfazione. Concreta, inevitabile. E’ il sentimento comune tra i massimi esponenti del volley e del basket ravennate a proposito di quella che sembrava u-na vecchia chimera ma potrebbe però diventare finalmente realtà. La costruzione, ovvero, del sospirato Palazzo dello Sport. Al momento del suo insediamento l’assessore allo sport Fagnani disse che, in merito all’argomento, nel giro di sei mesi o poco più l’Amministrazione Comunale avrebbe espresso il suo pensiero. E’ stato di parola, e adesso è possibile sognare anche ad occhi aperti una struttura importante riservata allo sport cittadino di vertice. Ben venga Luca Casadio, colui che assieme ad altri ex atleti ha fatto rinascere il volley a Ravenna riportandolo gradualmente in Al (ora Superlega) è naturalmente molto positivo a proposito di questa eventualità, attesa peral- tro da anni dal Porto Robur Costa: «Sarebbe una cosa molto bella – dice -, per noi, per il basket ed in generale per tutta la città. Fin dai primi incontri con il nuovo sindaco e il nuovo assessore allo sport avevo intuito che la costruzione di un palazzerto dedicato unicamente alle realtà più importanti non era ritenuta impossibile, anzi. Apprendere che esiste un progetto concreto che potrebbe realizzarsi in tempi ragionevoli non può che rendere felice tutta la società Porto Robur Costa e naturalmente i nostri tifosi. Aspettiamo gli e-venti con fiducia e nel frattempo contiamo di poter prolungare la bellissima e molto impegnativa avventura in Superlega grazie ai nostri tifosi ma anche sperando che tutta la città continui a sostenere ed aiutare il nostro gruppo dirigente». Ottimista Roberto Vianello, presidente dell’OraSì e primo artefice di quello che è possibile definire un miracolo sportivo (dai 40 spettatori della Morigia ai quasi 3.000 del match con la Fortitu-do), rivela i motivi dell’ottimismo espresso in occasione della conferenza-stampa nella quale ha annunciato la nascita del nuovo club volto a raccogliere tramite appassionati e tifo-si-doc fondi necessari alla permanenza della squadra in A2: La gestione del Pala De André è imprenditoriale: deve far quadrare i conti. Giusto per loro, scomodo per noi» Roberto Vianello Presidente OraSÌ Basket «Sono andato martedì scorso ad illustrare questo progetto al sindaco e in quella circostanza ho avuto conferma che l’Amministrazione è seriamente concentrata sulla possibilità di costruire unnuovo Palazzo dello Sport. La mia posizione in merito al De André è nota: la collaborazione è massima, ma la loro gestione è imprenditoriale e quindi deve soprattutto far quadrare i conti. Giusto da parte loro, scomodo da parte nostra, e l’esempio è il posticipo del match con la Virtus che è poi andato a condizionare la prova della squadra la domenica successiva ad Ancona. Sono sicuro che se si fosse regolarmente giocato domenica avremmo poi vinto anche contro Recanati, ma al De André c’era la Fiera dell’Elettronica…». Sandro Camerani