Corriere di Romagna, 12 dicembre 2016: Martino realista: «Poco lucidi nei momenti decisivi ma eravamo anche più stanchi»
IMOLA. Una vittoria o una sconfitta, si sa, è spesso frutto dei particolari e, in caso di ko, il confine tra demeriti propri e meriti altrui è sempre molto sottile. «Devo fare i complimenti a Imola – spiega coach Antimo Martino in sala stampa – ma anche ai miei ragazzi per il bellissimo spettacolo che hanno messo in campo. Purtroppo è arrivata una sconfitta in cui è pesata soprattutto la nostra scarsa continuità nell’arco dei 45 minuti, siamo stati troppo altalenanti. I nostri avversari hanno avuto il merito di avere più presenza e attenzione per meritare la vittoria». Le chiavi? «Noi abbiamo subito troppi punti nella prima metà gara e in troppo poco tempo. Quando abbiamo fatto le nostre cose in attacco abbiamo costruito buoni tiri, anche aperti. Devo comprendere i miei ragazzi perché Imola ha realizzato tanti canestri difficili, con le mani in faccia e bravi loro. Nel secondo tempo abbiamo fatto un grandissimo sforzo per rientrare in partita e portarla al supplementare. Ci è mancata lucidità e non abbiamo capito quello che serviva nel momento decisivo. Però devo fare i complimenti ai miei perché era la quar- ta partita in dodici giorni e nonostante questo hanno in tutti i modi tentato di portarla a casa anche nei momenti in cui sembrava scappata. Un dato che salta agli occhi sono indubbiamente i rimbalzi, 50-30 sono un bilancio negativo. Se i 12 di Maggioli possono essere messi in preventivo, non certo i 12 di Ranuzzi: nell’ultimo quarto è stato decisivo». Agostino Galegati
IMOLA. Il volto di Matteo Tambone a fine partita è lo specchio di tutto il gruppo giallorosso: stanco e tirato per aver dato tutto e visibilmente dispiaciuto. «Nel tempo supplementare eravamo veramente a corto di energie – parte dalla fine la sua analisi -, in una partita punto a punto in cui veramente poteva finire con una vittoria da una parte o dall’altra. Dal punto di vista realizzativo le due squadre si sono equivalse. Quello che ci è mancato sono stati i 3-4 rimbalzi che abbiamo concesso a Imola nel momento decisivo e anche l’ultima palla che Ranuzzi ha recuperato e che mi ha tirato addosso è quella che ci ha fatto perdere la partita. Peccato perché abbiamo lottato fino alla fine ma ci è mancata la lucidità, anche da parte mia ho commesso un paio di errori al tiro, uno corto l’altro uscito, proprio nel momento deUa volata. Dispiace perdere queste partite perché è un derby ed era importante in ottica Coppa Italia». Tambone recita poi il mea culpa sul -20 nelle carambole. «Da questo punto di vista la sconfitta ci deve insegnare tanto. Nelle statistiche di squadra siamo agli ultimi posti nel computo dei rimbalzi catturati. Ognuno di noi, lunghi o e-sterni, deve sicuramente dare di più per evitare troppi secondi possessi degli avversari». Sfogliando il calendario per concludere il girone ascendente, a Ravenna mancano due partite in casa, con Roseto e Chieti, e la trasferta di Mantova. «Le gare al De André ce le possiamo giocare tranquillamente, poi andiamo a Mantova. I giochi non sono ancora chiusi per la Coppa». Agostino Galegati
IMOLA. Anche la dirigenza è perfettamente concorde, il derby è stata una vera festa del basket. «E’ stata una partita bellissima – conferma il dg Mauro Montini -, in cui Imola ha fatto qualcosa più di noi, soprattutto grandi canestri, difficili, marcati, nel terzo quarto. Ha segnato con Prato ma anche i giovani Tassinari e Preti e in più hanno avuto un Hubalek che ha fatto l’americano, non da Legadue ma di serie A. Noi abbiamo fatto la nostra onesta partita. Pur non brillando e con qualche errore, abbiamo fatto di tutto per portarla al supplementare, dove ci è forse mancata un po’ di lucidità ed energia in quei cinque minuti decisivi. Ma c’è da dire che abbiamo giocato giovedì. Dobbiamo rendere loro giustizia e il merito di aver vinto», (a.g.)