• 19/11/2016
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Corriere di Romagna, 19 novembre 2016: L’OraSì muore dalla voglia di riprendere la strada giusta

RAVENNA. Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. L’OraSì di queste ultime settimane, vittoria con Recanati compresa, non è stata certamente quella super brillante delle prime quattro u-scite che sono state coronate dal blitz dell’Unipol Arena. Il confine tra meriti altrui (nello specifico Trieste e Casalpusterlengo) e demeriti con insufficienza fisica ravennate è molto sottile. Voglia di riprendere il volo. Ma in casa Ravenna la voglia di riprendere il “folle volo” ottobrino è fortissima. «Sono arrivate due sconfitte, è vero – sottolinea il dg Mauro Montini – con alcune attenuanti come i problemi fisici che a rotazione hanno colpito molti protagonisti e questo ha rallentato il processo tecnico voluto da Antimo Martino. Sono i ragazzi in primis a rendersi conto di questa situazione ma sono anche consapevoli di essere una squadra che sa fare tesoro dei momenti difficili per trasformare la rabbia in energia positiva. C’è da dire che però i ritmi e la qualità del gioco che abbiamo avuto in ottobre erano difficilmente sostenibili ed essere mantenuti. Un calo del genere nel corso di un campionato è assolutamente fisiologico, così gli acciacchi o problemi più consistenti fanno parte del gioco. Non ne siamo ancora fuori del tutto ma la situazione è comunque migliorata. Venendo alle due partite perse a Trieste c’è stata una serie di episodi negativi, l’ultimo dei quali proprio allo scadere un tiro che probabilmente non sarebbe arrivato neanche al ferro si è rivelato l’assist vincente per la schiacciata decisiva (di Green, ndr). Nell’arco di quella partita, però, abbiamo commesso degli errori, in pratica non dovevamo trovarci nelle condizioni del punto a punto. Martedì sera, invece, non abbiamo tirato con le nostre solite percentuali a cui eravamo abituati (e che avevano issato Ravenna ad essere il secondo miglior attacco del girone, ora è quarta dietro Ferrara, Roseto e Mantova, ndr). La cura? Sicuramente trovare risorse alternative quando l’aspetto tecnico non ci sostiene. Risorse che possono essere atletiche, fisiche, attenzione nel controllo dei rimbalzi o dei possessi e, magari, quel pizzico di malizia in più, leggendo bene il metro arbitrale, non subendo ma essendo anche propositivi». Ora Ferrara. Dall’avere nove giorni per preparare la partita ad appena cinque tra Assigeco e Bondi Ferrara. Nel palazzetto emiliano domani andrà in scena l’ennesimo derby tra biancazzurri e giallorossi. «La storia recente – conclude Montini – ci dice che le partite tra Ferrara e Ravenna sono sempre state giocate sui binari dell’equilibrio e spesso ha avuto la meglio la formazione in trasferta. Spero che ci sia una bella cornice di pubblico, tradizionalmente entrambe le tifoserie sono molto corrette. Noi dovremo giocare la nostra solita partita». Agostino Galegati


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