• 03/11/2016
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La parola ai tifosi: Alice racconta i Leoni Bizantini

Saranno al fianco della squadra anche a Trieste e, nonostante i numeri non fossero sufficienti per organizzare il pullman, si muoveranno in auto. Inoltre dalla prossima partita casalinga, la prima di martedì sera (il 15 novembre alle 20.30), saranno chiamati a rispondere all’appello di Coach Antimo Martino, guidando tutto il Pala De Andrè nel sostenere l’OraSì in tutti i momenti della partita. Scopriamo meglio i Leoni Bizantini, come ce li ha raccontati una delle fondatrici del gruppo, Alice, nell’intervista pubblicata sul giornalino di domenica scorsa:

 

Quando è nato il gruppo dei Leoni Bizantini?

“Un pomeriggio Giorgio Bottaro chiese a me e a mia sorella se volevamo organizzare un club dei tifosi, perchè vedeva che eravamo molto propositive al Palazzetto. All’inizio si trattava di coriandoli o dei bastoni gonfiabili per far rumore, poi con i playoff di serie B e le magliette bianche abbiamo visto che eravamo un bel gruppo unito. Ci siamo più o meno tutti avvicinati al basket grazie ai nostri figli e nipoti, molti del 2002, che hanno cominciato a giocare. Accompagnando loro ci siamo appassionati al gioco, poi abbiamo cominciato a organizzare le trasferte come pranzi fra di noi, ma il club vero e proprio è nato appunto grazie a Bottaro, anche se si tratta comunque di un qualcosa che resta una sorta di ‘conduzione familiare’.”

 

Negli ultimi anni la pallacanestro a Ravenna è cresciuta molto, come avete vissuto questi cambiamenti?

“E’ stata una serie di grandi emozioni, ma anche noi siamo dovuti crescere come tifosi e imparare a organizzarci anche guardando le altre squadre. Pian piano abbiamo cominciato a ‘istituzionalizzarci’ con le magliette, le sciarpe, poi scenografie, cori, ecc… fino ad arrivare ai pullman per le trasferte. Il passaggio al Pala De Andrè è stato emozionante, ma quello precedente non è stato un bel periodo con il futuro in bilico e la paura di perdere la nostra identità, che anche se siamo diventati una realtà importante teniamo a mantenere.”

 

Siete indubbiamente un gruppo di tifosi ‘sui generis’, come vi confrontate con le altre tifoserie organizzate?

“Proprio perchè nasce da delle famiglie, nel nostro club è sempre messo in primo piano il valore della sportività: si tifa sempre a favore e mai contro gli altri. Mi piace il fatto che siamo un’eccezione, anche perchè è un ruolo più facile da ricoprire per gente come noi. Purtroppo non conosciamo i meccanismi con cui si rapportano le tifoserie come gemellaggi, ecc… quindi ci è capitato anche qualche incidente diplomatico come quello del gagliardetto regalato alla Fortitudo e poi rimandato indietro. Si tratta di episodi che rimarcano la nostra ingenuità, ma è il nostro bello il fatto di improvvisare sempre, e soprattutto di farlo in buona fede.”

 

Una sorta di tifo amatoriale…

“Assolutamente, anche se capisco che questo modo di fare possa andare stretto a molte persone. Ben vengano quindi altri gruppi di tifosi se si volessero organizzare, magari dei ragazzi giovani che abbiano voglia di portare avanti qualcosa di complementare al nostro club!”

 

Due parole sulla vittoria nel derby e le prime giornate di campionato?

“Sono felice che sugli spalti sia andato tutto bene al di là di qualche provocazione che non abbiamo raccolto. Come tifosa avevo quasi voglia di fare il carosello quando sono tornata a casa, perchè è stata una vittoria bellissima. L’entusiasmo era quello delle grandi occasioni e per questo voglio ringraziare i ragazzi per lo splendido inizio di stagione che ci stanno regalando.”

 

Prima di salutarci, come vedi il futuro del Basket Ravenna?

“Penso che quest’anno ci toglieremo, e ci siamo già tolti, delle belle soddisfazioni. Sarò scaramantica e non dirò di più ma credo abbiamo davvero una bella squadra. Per quanto riguarda gli anni a venire, spero che qualcuno prenda più seriamente la realtà della pallacanestro giallorossa, che viste anche le cifre di affluenza al Pala De Andrè, deve essere messa alla pari se non sopra al volley. Non posso pensare che il rischio di scomparire torni di attualità, perchè la nostra piazza si merita attenzione da parte di tutta la città e dell’amministrazione.”


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