• 17/10/2016
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Corriere di Romagna, 17 ottobre 2016: Tiri Mancinelli: sfuma il grande sogno dell’Orasi

BOLOGNA. Questo è tradizionalmente il teatro dei sogni, ma bisogna conoscerlo bene ed avere il coraggio, di sognare, per fare festa. L’OraSì non ci riesce dopo essere stata avanti almeno per metà partita e questo è un rammarico per la pattuglia di Martino, che ha a-vuto uno Smith post-febbrone e quindi sotto il 50 % del rendimento mentre dall’altra parte mancavano come previsto Ruzzier e Roberts, con il primo che potrebbe giocare qualche minuto a Treviso ed il secondo che è stato salvaguardato a parole dalla società dalle voci latenti di un taglio. Chi per anni era il sognatore numero uno, a queste latitudini, è stato Stefano Mancinelli. Non a caso, la partita l’ha spaccata lui a cavallo tra terzo e quarto periodo. Magnificamente spalleggiato comunque da Candi e dal miglior Montano dell’ultimo anno. Non a caso, perché nonostante l’assenza di Ruzzier coach Boniciolli ha preparato la partita disimpegnandolo totalmente dai compiti di play e liberando così il suo talento innato verso il canestro. Super Derrick. A proposito di talenti innati, vogliamo parlare di Derrick Marks? Parliamone: quasi sempre imprendibile per la miglior difesa dell’A2, trascinatore della squadra dal primo all’ultimo respiro. A differenza di Bologna, però, lui ha avuto man forte solo da un ottimo Tambone ed a tratti dalla solita saggezza a spicchi di Raschi. Poco Smith (giustificato), poco Sabatini (fischiatissimo), niente Sgorbati ed un Chiumenti a tratti. Alla lunga, la compagnia del canestro giallorossa ha perso per strada pezzi e partita. Ma il fatto di essersela giocata alla pari per 35 minuti su questo palcoscenico rappresenta un’ulteriore testimonianza del fatto che la società ha lavorato bene e questo può (deve?) essere l’anno buono per i playoff. Un quarto super. Cronaca in pillole. Ravenna parte a mille e costringe la difesa di casa, fatto più unico che raro, ad incassare la bellezza di 29 punti in un quarto, mentre Mancinelli segna da metà campo sulla sirena per portare i suoi sotto il doppio svantaggio. Marks fa pentole e coperchi mentre dall’altra parte Knox fatica nonostante l’assenza di Smith e Montano resta fuori per il momento. E’ il giovane talento felsineo, oltre ad una difesa tornata feroce, a ricucire lo strappo nel secondo quarto, e allora le parti si rovesciano con un intervallo che sancisce una sostanziale parità. Non è più sostanziale la parità dopo il terzo quarto, ma solo perché Tambone affianca Marks per andare a prendere quelli con la canottiera a pois dopo il loro primo tentativo di fuga, targato Mancinelli e Montano. Nell’ultimo periodo, però, quando sono in 5.300 a cantare senza sosta, Mancinelli inizia il suo show personale e per Ravenna finisce lì. Con un pizzico di rimpianto, ma anche con la consapevolezza di poter essere ancora protagonista. Sandro Camerani

 

Martino: «Non abbiamo colto un’occasione»

Antimo Martino si presenta in sala stampa con l’espressione leggermente delusa di chi è consapevole che un treno così potrebbe non ripassare a breve: «Detto che un mese fa, dopo tre giornate avrei fatto la firma per avere 4 punti in classifica, sono anche consapevole che non abbiamo colto un’occasione. Sapevamo che nonostante le assenze la Fortitudo avrebbe dato tutto per riscattare la sconfitta di sette giorni fa e così è stato». Le condizioni di Smith hanno comunque riequilibrato un po’ la bilancia degli assenti: «Ha avuto febbre altissima per due giorni e non stava bene. Ha dato quello che poteva, ma è chiaro che il miglior Smith avrebbe potuto cambiare le carte in tavola», (s.cam.)


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