• 10/10/2016
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Il Resto del Carlino, 10 ottobre 2016: Romagna Mia

DAVANTI a oltre tremila tifosi, Ravenna e Forlì danno vita a un derby bellissimo per intensità e agonismo, senza mai andare sopra le righe, come del resto anche i tifosi sugli spalti. Stravince 92-74 l’OraSì che si dimostra decisamente più squadra. Tutti portano un robusto contributo ma è soprattutto la panchina a brillare, con Chiumenti, Sabatini e Raschi, i migliori insieme a uno Smith sontuoso. Forlì invece dipende troppo dagli americani: se girano loro va tutto bene, in caso contrario Garelli ha poche alternative. L’ORASÌ inizia perdendo un paio di palloni per l’emozione ed è 2-6 sul contropiede di Blackshear, unico vantaggio esterno. Masciadri fatica a entrare in partita e Martino chiama Chiumenti che si fa trovare pronto. La palla inizia a muoversi con più fluidità e anche se Marks fatica al tiro (solo 4 punti tutti dalla lunetta) Ravenna inizia a macinare il suo gioco. L’entrata di Sabatini poi contribuisce a dare una scossa a tutta la squadra e il De André si scalda quando si sblocca anche Masciadri segnando l’unica tripla del quarto per il 21-13. Non c’è un attimo di tregua. Forlì esibisce due americani che da soli valgono il prezzo del biglietto. Ma Smith risponde sbattendo la porta in faccia alle penetrazioni avversarie e cattura tutti i rimbalzi difensivi che passano dalle sue parti. L’americano si muove con agio anche nel traffico del pitturato avversario e mette dentro 7 punti. L’inerzia resta in mano ravennate e i tiratori si sbloccano anche dall’arco: Raschi due volte e Marks firmano il +11 (35-24). Tuttavia il bonus raggiunto troppo presto permette a Forlì di tenersi a galla con le gite in lunetta: Blackshear e compagni segnano praticamente solo a cronometro fermo (12/12) e restano sempre a -10. Dopo l’intervallo le due squadre rinunciano alla qualità in favore della sostanza e ne scaturisce un gioco molto spezzettato dai falli. Tuttavia nelle fasi di basket giocato c’è molta più Ravenna che Forlì, che segna poco su azione. I giallorossi conservano 10-12 lunghezze grazie al solito Smith e al carattere dei giovani Sgorbati e Sabatini, ma non riescono a portare la spallata definitiva. Spallata che invece arriva nel quarto periodo, nel quale l’Unieuro si scioglie letteralmente. Trovate le contromisure a Blackshear e Crockett l’OraSì dilaga. Smith mette dentro il +21 (83-62) che già al 35′ mette in ghiaccio la partita. Stefano Pece


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