• 06/09/2016
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Corriere di Romagna, 3 settembre 2016: Imola e Forlì sorridono a Cervia

CERVIA. Sarà Andrea Costa-Unieu-ro la finale di questa sera al memo-rial Leonelli-Manetti. Il quadrangolare di Cervia ha emesso questo verdetto al termine di due semifinali differenti tra loro. La prima ha visto il successo in volata di Imola che ha messo sotto l’OraSì Ravenna 83-80, mentre nella seconda sfida, è uscita alla distanza l’Unieuro che ha battuto Cento.

CERVIA. L’Andrea Costa batte con merito Ravenna e vola in finale al memorial Leonelli-Manetti, ricevendo soprattutto le tanto attese risposte positive da parte di Brandon Norfleet, autore di una partita convincente. A questo punto la sua conferma appare certa. Identità riconosciuta. Al pronti via si intuisce subito che, al di là degli inevitabili cambi estivi, Imola e Ravenna fanno leva sulla continuità del lavoro tecnico di Ticchi e Martino. L’OraSì preferisce lavorare a metà campo in attacco e dietro è avanti sui meccanismi di aiuti difensivi e raddoppi, l’Andrea Costa punta tutto sulla velocità e sulla distribuzione delle responsabilità, così tocca ai biancorossi prendere l’inerzia in mano e issarsi sul 14-17 dell’8′ con un Prato sempre efficace e Norfleet abbastanza convincente. Ravenna vive sulle fiammate di Masciadri e Smith (una garanzia a questi livelli), esibisce la solita pulizia nell’esecuzione degli schemi speciali (vedi rimesse), però latita un po’ in regia, forse per il ritardo atletico di Tambone e Sabatini. Il 2° quarto regala almeno 4′ di basket bruttino, anche se va segnalato il coraggio dei baby Pelliconi e Cai, bravi a tenere il campo contro il quintetto base (più Seck, pollice alto) dell’OraSì. Quando Tambone si accende e Marks decide di mettere la palla a terra, arriva il primo parziale pro-bizantini, fino al 34-29 del 17′, al quale risponde un Norfleet sull’altalena ma efficace (bene pure Borra). Dopo l’intervallo Martino chiede molta più pressione difensiva sulla palla a suoi, Imola cicca alcuni tiri aperti e finisce sotto 46-43. Ticchi insiste su numerose e ampie rotazioni (nel 2° quarto anche 1′ con Maggioli e Borra sul parquet assieme) e i fatti gli danno ragione, visto che i suoi mettono in piedi un contro-break di 2-10, ritrovando inerzia e fiducia (52-55 al 29′). Sgorbati e Cohn muovono il tabellone e se l’Andrea Costa conferma la pericolosa tendenza a lanciare il contropiede altrui, l’OraSì sembra fin troppo preoccupata di eseguire (64-66 al 34′). Tre perse di fila interrompono l’esperimento torri gemelle (Borra e Maggioli) per Imola, che incassa il sorpasso di Raschi a 90″ dal gong (74-72), salvo replicare con la tri-plissima di Prato (0-5 e 74-77). Marks tiene a galla i suoi, ma i liberi di Ranuzzi e un contropiede di Norfleet spediscono l’Andrea Costa in finale. Riccardo Rossi


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