Corriere di Romagna, 28 agosto 2016: L’OraSì ha subito una gran voglia di correre
RAVENNA. È solo basket d’agosto, ma regala sensazioni positive la prima uscita dell’Orasi. Al Pala-Costa si nota una squadra con meccanismi ben impostati, nonostante sia rinnovata per sette decimi, volitiva e concentrata davanti ai degni sparring partner faentini, che sanno surrogare il gap fisico e tecnico con combattività. Tambone, Marks, Sgorbati, Masciadri (che infila il primo canestro 2016-’17) e Smith formano il primo quintetto stagionale. I giallorossi mostrano attenzione nella marcatura individuale, ricerca del contropiede primario e predisposizione al gioco di squadra. Meno bene la protezione del proprio tabellone ed un calo di tensione repentino dopo essersi allungati sul 13-5 del 5′, beccando lo 0-7 di controbreak, ispirato da Perin, che obbliga Martino al timeout. Bene Faenza. Faenza, nonostante la sgobbata di 24 ore prima con Lugo, è parimenti guardinga e reattiva, recuperando palloni utili per tornare al testa a testa, finendo per avere la palla del sorpasso a fine primo quarto, che Casadei vede respingersi dal ferro. Il rotear di quintetti della seconda frazione dà proseguimento al trend, coi Raggisolaris scattanti a prendere il comando grazie a Benedetti (19-21 globale). L’orgoglio bizantino viene esternato in un “serrate le fila” difensivo, che Chiumenti concretizza con incursioni a guadagnarsi viaggi in lunetta, ispirando l’atletismo di Smith e le triple di Raschi e Tambone a griffare il break di 15-2. Tocca a Regazzi spendere un minuto di parole, che però non rovesciano il trend: il periodo è tutto giallorosso. La stazza di Ravenna. L’intesa ai “piani alti” tra Chiumenti e Smith contrassegna anche l’avvio di terza frazione. L’autorità di Tambone e l’aggressività sempre più alta ingrossano il gap fino al complessivo 53-30 del 26′. I Raggisolaris non riescono più ad avvicinarsi al pitturato ed il solo Boero trova il fondo della retina nei primi 9′ della ripresa (16-5 di parziale). Le triple finali di Perin e, ancora, Boero, smorzano l’effetto “cappotto”, anche se Seck acquista sempre più fiducia e tiene i rivali a distanza alla terza sirena. Il miglioramento dall’arco regala maggior confidenza agli ospiti, che con Casadei provano a sprintare nell’ultimo quarto (7-14). Le giocate sopra il ferro degli americani in giallorosso strappano applausi ma non bastano a ristabilire le distanze, anzi Penserini consegna ai suoi la soddisfazione di spuntarla nel periodo conclusivo. Valerio Roila