• 25/04/2016
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Il Resto del Carlino, 25 aprile 2016: Il pagellone finale. Tempo di bilanci e voti

FINITA la stagione dell’Orasi, la squadra merita un voto alto per avere coltivato il sogno playoff fino a tre minuti dalla fine dell’ultima giornata. Quello giallorosso è un collettivo molto tecnico e affiatato che trova la sua forza nel gruppo. Ha pagato qualcosa sotto l’aspetto fisico, ma ha dato prova di essere alla pari con tutte le migliori e lo dimostra il fatto che le prime quattro hanno perso tutte, almeno una volta, con questa OraSì.
SMITH 7.5: è stato il colpo del mercato giallorosso. Partito in sordina, senza la fiducia degli addetti ai lavori a causa delle sue misure risicate per essere un centro, ha saputo conquistare ambiente e tifosi sul campo a suon di punti e rimbalzi annullando spesso e volentieri avversari ben più grossi di lui. Doti fìsiche eccezionali e grande feeling con Deloach, è stato un grande lottatore sotto le plance.
DELOACH 8: la valutazione media di 21.1 a partita parla per lui. Il ruolo che doveva rivestire era quello del trascinatore, quello che nei momenti difficili è chiamato a trovare l’invenzione per scardinare le difese avversarie. Ci è riuscito in tantissime occasioni, risultando uno dei migliori cannonieri del campionato. E’ vero che accentra un po’ troppo il gioco nelle sue mani, ma senza i suoi punti la squadra non avrebbe potuto coltivare il sogno fino all’ultimo.
MALAVENTURA 6.5: per gran parte della stagione è stato un punto di riferimento costante e le sue improvvise folate hanno garantito alla squadra recuperi insperati e fughe incredibili con gli acuti contro Roseto, Treviglio e Bologna, tre gare fondamentali per la stagione. E’ calato un tantino alla distanza e nelle ultime partite non ha inciso come all’inizio, ma il suo campionato resta decisamente positivo.
CASINI 6.5: è un giocatore duttile che può interpretare quasi ogni ruolo. Portatore di palla, marcatore o Analizzatore, è arrivato in corsa quando Rivali era assente per infortunio, entrando in gruppo in punta di piedi, ma è stato sicuramente un acquisto azzeccato. Ha saputo sopperire alla mancanza del play titolare con una grande disponibilità al sacrifìcio, risultando determinante in alcune occasioni, come a Imola nella gara di andata.
MOLINARO 6: Varese crede in lui e lo ha parcheggiato a Ravenna per farlo crescere. Denota indubbie doti atletiche, una buona personalità nella lotta sotto i canestri e un’elevazione impressionante. Tuttavia manca forse di continuità. Però, nelle occasioni in cui è entrato in partita col piede giusto ha mostrato che può diventare un grande giocatore.
RIVALI 6.5: possiede una grande comprensione di quello che succede in campo e sa leggere in maniera ottimale le partite. Sa come innescare i compagni e preferisce essere uomo dell’ultimo passaggio piuttosto che fìnalizzatore e la sua intelligenza tattica gli permette di trovare l’uomo giusto al momento giusto. Tuttavia non è stato sempre continuo in questa stagione e la coesistenza con Deloach non è stata facile: di questo fatto, soprattutto fuori casa, la squadra ne ha risentito. RASCHI 7: se Deloach è stato uno dei trascinatori, l’altro è stato Raschi. Partendo dalla panchina è stato uno dei migliori sesti uomini del campionato. Grinta incredibile, quando è entrato in campo è stato capace di risvegliare la squadra in diversi momenti difficili, grazie alle sue improvvise sfuriate in mezzo alle difese avversarie che hanno fatto spesso dimenticare i suoi 37 anni di età. Dotato di una mano educatissima è stato in grado di pungere anche dall’arco e sono memorabili alcune sue prove come quelle con Bologna, Mantova e Ferrara.
MASCIADRI 7: sostanza e continuità sono le sue doti migliori. Sempre affidabile al tiro, spesso è stato lui ad accendere i migliori momenti giallorossi. Non si è mai tirato indietro quando ha dovuto prendersi la responsabilità del tiro ed è stato sempre presente nonostante alcune noie fisiche che ne hanno messo in pericolo il rendimento. Infatti ha vissuto un pe- riodo di flessione a febbraio dal quale però si è ripreso presto, offrendo un finale di stagione di grande generosità. Splendida la sua prova con Mantova che ha regalato all’OraSì la possibilità di coltivare il sogno playoff fino all’ultima giornata.
MARTINO 8: ha saputo costruire una squadra intensa difensivamente e capace di grande grinta e cuore. Una squadra che era partita per salvarsi e ha raggiunto l’obiettivo già a gennaio. Una cosa che non era poi così scontata, visti i tanti esordienti in questa categoria: ha ottenuto più del 50% di vittorie, sfiorando i playoff. Di più non si poteva chiedere. Stefano Pece


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