• 25/04/2016
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Corriere di Romagna, 25 aprile 2016: Ravenna non sogna più ma resta una bella realtà

Quando finisce un bel sogno, di solito, ti svegli con una strana sensazione che ben presto va a scontrarsi con una realtà solitamente più cruda, così ti alzi con l’amaro in bocca. Alla Ravenna a spicchi, però, non è successo così. Perché il raggiungimento dei play-off, più che un sogno, alla vigilia della trasferta a Treviso rappresentava una sorta di chimera che avrebbe eventualmente completato un fantastico viaggio, il primo in A2 nella storia della pallacanestro ravennate. Il numero uno. Il primo coro dei 130 ravennati al seguito, una volta terminato il match del Pala Verde, è andato a Roberto Vianello. Più che scontato, è stato un tributo doveroso e decisamente meritato, perché il passo dalla Morigia al Pala Dozza oppure al Pala Verde è stato qualcosa di impensabile e che solo la forza di volontà e lo spirito di sacrificio (anche economico) del numero uno di via della Lirica hanno reso possibile: «Siamo felicissimi – dice il presidente – per come è andato il campionato, visto che non pensavamo certo di salvarci in largo anticipo e di arrivare a giocarci i play-off negli ultimi 40 minuti. Certamente non dovevamo puntare su una vittoria a Treviso per conquistare un ottavo posto che è sfumato in altre occasioni (Treviglio su tutte, ndr). L’accoppiamento eventuale con Scafati non ci avrebbe ovviamente lasciato scampo, ma sarebbe stato bello regalare un’altra grande serata al De André alla città». Lavoro continuo. Peccato, ma è garantito che nessun tifoso di basket a Ravenna stia piangendo per questo sogno svanito. Anche perché tutti sono già concentrati sulla possibilità di tornare a sognare, tra cinque mesi: «Come ho detto nell’incontro del mese scorso, mantenere la categoria sarà un’impresa dura e difficile, ma sono animato dalle migliori intenzioni e voglio riuscirci. Del resto la città, intesa come tifosi e sportivi in genere, non vorrebbe rinunciare a tutto ciò. E allora io insisterò con tutte le mie forze ed in ogni sede, perché sono convinto che il basket in A2 faccia bene a Ravenna e non agli interessi del sottoscritto. Quindi, da martedì riprenderò a muovermi per cercare adeguati sostegni che possano garantire all’OraSì un futuro il più soddisfacente e sicuro possibile». Trasferte amare. Passando al campo, oltre che per il suicidio assistito di Treviglio va detto che i play-off, effettivamente raggiungibili a bocce ferme, sono sfumati a causa del rendimento da viaggio, deficitario soprattutto nel finale. Le rimonte incompiute di Trieste e Treviso dopo avvii da brivido, oltre al sorpasso subito a Roseto sul più bello, testimoniano la mancanza di un effettivo uomo-squadra (Deloach non poteva esserlo, ma tutti ne erano consapevoli) che andrà quindi ricercato sul prossimo mercato assieme ad una reale alternativa a Rivali (l’unico assieme a Masciadri già sotto contratto), arrivato senza fiato agli ultimi due mesi, e ad una montagna da piazzare sotto canestro, là dove ad esempio Treviso ha fatto il bello ed il cattivo tempo proprio sabato sera.


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