• 24/04/2016
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Corriere di Romagna, 24 aprile 2016: OraSì, niente playoff

I sogni di gloria dell’OraSì muoiono su tre quarti molto deludenti e sulle bombe finali di Miller, che a Verona ribaltano un risultato a favore di Jesi per oltre 30 minuti. Gli ultimi dieci minuti giocati da Ravenna a Treviso (parziale di 8-19) sono stati sensazionali, ma non sono stati sufficienti per ribaltare una partita durata poco più di due minuti, quelli cioè che sono serviti alla De Longhi per incanalare il match nella direzione che ha portato i trevigiani al primo posto nella stagione regolare. Nono posto, invece, per un’OraSì che è arrivata alla fase finale con tanti uomini con la lingua fuori (Rivali e Malaventura su tutti), ma che ad ogni modo ha onorato in modo eccelso il primo campionato di A2 della sua storia. Avvio choc. L’approccio della De Longhi è il peggiore possibile per le speranze di un’OraSì che si ritrova sotto rapidamente 15-5 con Rivali regolarmente pressato e raddoppiato. Dopo 5 minuti entra Deloach per Casini e Raschi rileva Malaventura, poi Martino svuota la panchina ma senza esiti perché Treviso fa i propri comodi a rimbalzo sotto entrambi i canestri e doppia Ravenna alla fine del primo quarto. Non cambia nulla nel secondo perché l’unico ad impattare discretamente il match è Molinaro, mentre l’encefalogramma di Deloach è piatto e poi ci si mette anche la direzione arbitrale la squadra di Martino, “tradita” da Deloach, dopo 2 minuti è già sotto di 10 punti e non si rialza più Anche Verona parte molto male contro Jesi ma nell’ultimo quarto ribalta la partita grazie alle triple di Miller a maltrattare la guardia romagnola (chiuderà a 14, ma con un saldo molto negativo), ma pure Smith appare totalmente fuori partita. Se si approda a metà gara con uno svantaggio non pantagruelico per la De Longhi (+17) è solo perché, dopo un bell’avvio, Abbott riprende a fare l’Abbott, ovvero a sbagliare tutto quello che può. All’intervallo lungo la salvezza dell’OraSì viaggia solo sul web grazie alle notizie che arrivano da Verona, perché l’impressione e i numeri di metà gara (28 rimbalzi a 13, 42 per cento contro 29 per cento al tiro) sono una condanna inequivocabile. Verona si rialza, Ravenna no. La litania prosegue nel terzo quarto ma ormai il copione è consolidato e tutti i sostenitori ravennati formato esportazione hanno gli occhi sugli smartphone che regalano aggiornamenti da Verona, piuttosto che sul parquet di Treviso. Ma a Verona nel finale le bombe di Miller e gli errori di Jesi negano all’OraSì quei play-off che avrebbe meritato alla luce di un campionato molto superiore alle aspettative. E, con tutta probabilità, alle proprie oggettive possibilità tecniche.


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