GiardoDIARIO10: DAY BY DAY

Ok, sono tornato! E’ passato talmente tanto tempo che mi ero scordato di cosa avevo scritto l’ultima volta. Ci eravamo lasciati con bellissime immagini di un campionato vinto e con la premessa che avrei avuto qualcosa di interessante da raccontarvi nel prossimo episodio. E bene sì, promessa mantenuta. Non so quanto bene possa riuscire ad esprimere nei paragrafi successivi ma il mio ultimo mese e mezzo è stato super intenso. Se un mese e mezzo fa ero un giocatore di pallacanestro con poche motivazioni e che non vedeva i suoi genitori da 8 mesi, ora sono un decente corridore di atletica leggera che ha l’autografo di Larry Bird e ha finalmente rivisto la sua famiglia dopo tantissimo tempo. Le emozioni sono state tante in queste ultime settimane. Ora provo a procedere in ordine cronologico e non sentimentale.
Sold out in Southport
Dopo aver vinto i cosiddetti “sectionals”, la settimana successiva (intorno ai primi di marzo) abbiamo giocato la semifinale dei “regionals”. Si è disputata ad Indianapolis nella Southport High School, la quale palestra era un vero e proprio palazzetto sportivo con niente meno che 7 mila e cinquecento posti a sedere. Ed indovinate un po’… per la nostra partita e per l’altra semifinale era tutto esaurito!!! Tra l’altro a fine mattinata ci siamo anche ritrovati con la vittoria fra le mani contro niente meno che la numero due dello stato dell’Indiana. Vittoria storica e stoica per la nostra scuola poiché siamo anche riusciti ad avanzare fino alla finale regionale, persa poi contro i padroni di casa. Finita la stagione di basket, finiti allenamenti e ci si rivede al prossimo anno (ovviamente non nel mio caso); siamo tutti un po’ addolorati ma molto contenti della stagione giocata, piena di soddisfazioni e vittorie.

Chiusa la parentesi cestistica, non sono mai stato con le mani in mano e due giorni dopo mi sono subito aggregato ad atletica. Sport a me completamente sconosciuto, mai seguito e di conseguenza mai apprezzato. Mi avevano detto che non sarebbe stato troppo impegnativo e che i ragazzi che fanno parte della squadra sono molto simpatici di compagnia. E di fatto tutto ciò si è confermato. Gli allenamenti sono molto intensi ma non molto lunghi e gli atleti si sono mostrati accoglienti, sempre super felici e disponibili. Dopo circa un mese ho avuto il mio primo “meet” ovvero la giornata dove si svolgono le gare delle varie discipline; le quali sono: 100m, 200m, 400m, 100m e 300m ad ostacoli, 4x100m, 4x400m, 4x800m, 1 miglio, 2 miglia, salto in lungo, salto con l’asta e salto in alto. Penso di averne dimenticata sicuramente qualcuna, in ogni casi io faccio le distanze medie, ovvero 400m e 200m. I miei tempi per ora non sono nemmeno comparabili ai ragazzi che corrono da tanto tempo, ma ho forza di volontà. Per ora ho corso i 200m in 26 secondi e i 400m in 59 secondi, il che non è malaccio ma si può sempre migliorare. 
Indiana Pacers – Toronto Raptors
Larry Bird in persona
Insomma, come immaginavo all’inizio mi sono fatto un po’ trascinare dal racconto, però una settimana dopo che la stagione di basket era finita ho avuto un’esperienza fantastica. Dopo aver finito allenamento di atletica stanco e sudaticcio mi è arrivato un messaggio dal mio host dad dove mi ha scritto che un suo amico gli aveva regalato 4 biglietti per andare a vedere Indiana Pacers – Toronto Raptors che sarebbe stata la sera stessa e sarebbe iniziata in meno di due ore. Da Terre Haute ad Indianapolis ci vuole un’ora di macchina quindi senza pensarci due volte prendiamo un po’ di cibo, carichiamo su Will e siamo già in direzioni Indy! Arriviamo a primo quarto iniziato. Io super emozionato faccio mille foto, guardo di là, guardo di qua fino a che non mi giro alla mia sinistra e a non più di 20 metri da me vedo Larry Bird in persona. La leggenda della pallacanestro americana Larry Bird era seduto nel mio stesso settore della Bankers Life Fieldhouse Arena. Tra una cosa e l’altra scopro che Larry firma autografi durante i time-out lunghi e perciò alla prima occasione mi fiondo e mi metto in fila per l’autografo. Bird non è mai stato conosciuto per essere una persona simpatica e sorridente infatti quando gli ho dato il mio biglietto dopo avermelo firmato non mi ha neanche guardato negli occhi ne ha detto una parola. Ma va bene così, super felice e un po’ incredulo me ne sono tornato al mio posto a godermi la partita. Quella serata è accaduto tutto così in fretta ed inaspettatamente che ho realizzato quello che di fatto era appena successo solo quando sono risalito in macchina per tornare a Terre Haute!!

La settimana successiva invece, dopo mesi e mesi a distanza, ho avuto la fantastica opportunità di rivedere la mia famiglia. Mamma, Papa’ e Frenci hanno volato da Bologna a Chicago con scalo a Madrid il 23 di marzo e io li ho raggiunti la sera stessa con un bus da Indianapolis a Chicago. E’ stata un’emozione fantastica, quasi indescrivibile a parole. Seppur ci chiamavamo ogni fine settimana, e seppur loro sappiano tutto riguardo a me e a quello che faccio, è stato veramente un momento stupendo e fortissimo che mi ha fatto veramente capire quanto mi stiano supportando e quando bene mi vogliano. 
Chicago skyline
Come da programma abbiamo trascorso i primi cinque giorni della nostra vacanza a Chicago. Il tempo non ha aiutato troppo, perché fino ad aprile inoltrato da queste parti il caldo non arriva, però abbiamo girato la città in lungo e in largo. Abbiamo visitato l’Istituto di Arte e abbiamo fatto una passeggiata nel Millennium Park dove è situato una grandissima istallazione a forma di fagiolo (“Bean”). Siamo andati al  Navy Pier (“molo”), dove c’è un panorama fantastico dei grattacieli, abbiamo fatto un giro su un battello che ci ha portato sul lago Michigan dove abbiamo fatto delle foto spettacolari dello skyline di Chicago. Shopping, tanto shopping, le compere in città grandi come queste non mancano mai; devo dire che per quanto sia costosa la città in sé nei negozi si trovano ottimi affari. Abbiamo preso la famosa metro sopraelevata e visitato quartieri caratteristici e lo Zoo (che piaccia o meno) a Lincoln Park. Ci siamo arrampicati sulla Willis Tower, uno dei grattacieli più alti del mondo. No scherzo abbiamo preso un regolare ascensore, di durata molto lunga ma non abbiamo fatto niente di estremo e spericolato. In tutto questo tra una escursione e l’altra, come ce lo si può aspettare negli Stati Uniti, abbiamo mangiato tanto cibo che, spesso e volentieri non era troppo sano. Abbiamo assaggiato ottimi hamburgers, alette di pollo e la tipica deep-dish pizza, per la quale Chicago è conosciuta in tutta America.
Dallas Mavericks – New York Knicks
Il bello però deve ancora venire perché, essendo stati invitati da conoscenti americani, il 28 di marzo abbiamo preso un volo per Dallas, Texas dove abbiamo successivamente speso 3 notti ospitati da persona deliziose, generosissime e accoglienti. Abbiamo avuto l’opportunità di vivere per due giorni in completo stile texano in un ranch gigantesco con qualsiasi tipo di animale e coltivazione. L’ultima sera, sempre ospiti, ci hanno portato all’American Airlines Center a vedere Dallas Mavericks – New York Knicks. Già dall’inizio sapevo che sarebbe stata un’esperienza fantastica poiché mi avevano preannunciato che i biglietti a loro disposizione sarebbero stati molto buoni. Però non mi sarei mai immaginato che buoni sarebbe significato in una suite tutta per noi con cibo e bevande gratis!!! Nell’incredulità più totale mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato e mi godo ogni secondo della partita, che tra l’altro si è rivelata molto emozionante e conclusa solo allo scadere. 
In tutto ciò la vacanza non era ancora finita poiché la parte più emozionante doveva ancora venire. Il giorno seguente siamo di ritorno a Chicago e dopo aver noleggiato una macchina abbiamo guidato (mio babbo ha guidato!!) tre ore fino a Terre Haute. Qui tutta la mia famiglia ha avuto l’opportunità di conoscere coloro che tutt’ora mi stanno ospitando, ovvero fantastiche persone alle quali sarò grato per sempre. In questi due giorni a Terre Haute abbiamo fatto un piccolo tour, andati in qualche ristorante tipico e visto una partita di baseball di Will. 
Questa vacanza è stata sinceramente una delle più divertenti che io abbia mai fatto già per i posti che abbiamo visitato e per le persone che ci hanno ospitato ma sopratutto perché così tanto tempo lontano da casa mi ha fatto godere ogni singolo secondo trascorso con la mia famiglia.
Ora voglio ringraziare tutti coloro che leggono questi raccontini che scrivo ogni tanto poiché sapere che ho tante persone che mi sostengono e che vogliono leggere di me e di che cosa sto combinando quaggiù mi fa molto piacere e mi sprona a mettere nero su bianco le mie avventure per far sì che io non me le dimentichi. 
Mancano due mesi esatti, il mio ritorno è previsto per il 20 di giugno e non vedo l’ora di rivedervi tutti, però ora ho ancora due mesi pieni di esperienze, lezioni e divertimento da trascorrere qua negli USA. 
A presto, 

Stay tuned!!!

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