• 20/01/2016
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Il Resto del Carlino, 20 gennaio 2016: Fadilou e un canestro d’amore: “Bello, ma non mi monto la testa”

Fadilou Seck ricorderà a lungo la partita con Jesi come quella in cui ha segnato i primi punti della sua carriera in serie A2, un traguardo che tutto l’ambiente spera essere il primo di una lunga serie. Considerando che il ragazzo ha diciotto anni e gioca a basket soltanto da tre anni e mezzo, le prospettive sono buone. Origini senegalesi, Fadilou è nato nel 1997 ed è in Italia dal 2000, è alto 204 centimetri e ha braccia lunghe e grossi margini di miglioramento, soprattutto perché, a detta di tutti gli addetti ai lavori, è un ragazzo che lavora tantissimo per progredire. Lo stesso Taylor Smith, la prima volta che lo ha visto, non ha creduto al fatto che Seck avesse soltanto 17 anni. Lui comunque mantiene un profilo basso e, complice la timidezza per la sua prima intervista, cerca di non esaltarsi troppo. 
Fadilou, quali sono le prime emozioni che ha provato dopo quel canestro?
“Il momento più bello è stato subito dopo, quando ho visto tutti i compagni che saltavano e il pubblico che urlava”. 
Le sono arrivati anche molti altri attestati di stima. 
“Il primo a farmi i complimenti è stato Moe. Con lui e Taylor Smith ho un bellissimo rapporto fin dal primo giorno della stagione. Sono arrivati messaggi anche da Holloway e Singletary, che non mi aspettavo proprio si ricordassero di me. Anche Charlie Foiera ieri mi ha scritto un bel messaggio in cui mi sprona a non adagiarmi e continuare a lavorare”. 
Il suo primo amore è stato la pallavolo, che cosa l’ha portata al basket?
“Alcuni amici che poi sono diventati miei compagni nelle giovanili mi hanno spronato a buttarmi in questo sport. Ho iniziato a guardare qualche partita e poi, durante la festa dell’Unità di tre anni fa, mi sono avvicinato allo stand del Basket Ravenna e ho chiesto di fare una prova. E’ stato amore a prima vista”. 
Quali sono state le figure più importanti fino ad ora?
“Sicuramente Maurizio Massari che mi ha preso sotto la sua ala quando avevo appena cominciato. Ha fatto molto lavoro individuale su di me e mi ha fatto crescere tanto. Poi, nelle due stagioni passate c’è stato Charlie Foiera che mi ha dato tanti consigli e spesso si fermava con me dopo allenamento a fare tiro, passaggio e movimenti. Ora c’è Alessandro Lotesoriere che mi segue da vicino e che mi sta aiutando molto. Mi dice che non devo mai perdere di vista il gioco anche se sono seduto in panchina, in modo da farmi trovare pronto quando tocca a me”. 
Quali sono i compagni che la spronano di più?
“Eugenio Rivali e soprattutto Andrea Raschi. Ogni tanto anche Moe Deloach prova a darmi qualche consiglio, ma io non parlo molto bene l’inglese (ride), così faccio finta di capire quello che mi dice”. 
Dove vuole arrivare?
“A me piacerebbe arrivare al livello più alto possibile. Comunque resto con i piedi per terra: frequento anche l’alberghiero e in estate faccio la stagione. Mi tengo aperta anche un’altra strada”. 
Stefano Pece


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