• 09/01/2016
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Il Resto del Carlino, 9 gennaio 2016: OraSì, tifosi in delirio. Rivali: “Io gioco per momenti così”

VINCERE un derby segnando il canestro decisivo praticamente sulla sirena è un evento che sognano tutti gli sportivi almeno una volta nella vita. Eugenio Rivali ha coronato questo sogno nel posticipo di giovedì sera a Ferrara quando, liberatosi dalla pressione di Losi, è andato a mettere in fondo alla retina il canestro della vittoria giallo-rossa sulla Bondi per 88-86. La prima al Pala Hilton Pharma da quando le due squadre si affrontano nella medesima serie. «Vincere con un mio canestro è una cosa che mi da un gran gusto – ammette capitan Rivali -. È una bella sensazione, soprattutto perché gioco contro Ferrara da tre anni e in casa loro non avevamo mai vinto. Sono contento soprattutto per i tanti tifosi che ci hanno seguito». Che partita ha visto? «La vera partita da due volti. Ferrara ha dominato nettamente la prima parte: aveva percentuali impressionanti ed era padrona assoluta del campo. Da una parte merito loro e delle loro percentuali oltre il 70%, ma dall’altra anche tanto demerito da parte nostra. Nella seconda parte invece siamo stati noi a fare la partita. Abbiamo registrato la difesa, siamo riusciti a lavorare più di squadra e una grande mano è arrivata anche dall’impennata di Deloach nel terzo periodo. Quando nel finale siamo arrivati punto a punto, abbiamo capito che era possibile». Cosa vi siete detti durante l’intervallo per cambiare faccia in quella maniera rispetto alla prima parte? «Sapevamo di non stare giocando come siamo in grado di fare e ci siamo detti che sarebbe stato stupido continuare a lasciare così tanto campo ai nostri avversari. Ferrara è una squadra con tanti punti nelle mani e se la lasci giocare ti ammazza, quindi dovevamo necessariamente tornare al nostro piano partita, alzando l’intensità e aspettando che loro finissero la benzina, perché in questo momento sono una squadra un po’ corta. Siamo riusciti a farlo e la cosa ha pagato». Peccato che ora ci sia la pausa per l’Ali Star Game perché eravate in un momento magico. «Vero, siamo in un buon momento, ma è anche vero che è da agosto che non stacchiamo mai e tutti noi abbiamo bisogno di rifiatare un attimo, sia fisicamente che mentalmente. Credo che le buone sensazioni che stiamo provando adesso non si disperderanno così facilmente e da martedì ci rimetteremo sotto a lavorare con l’entusiasmo che ci portiamo dietro da questi ultimi risultati». Avete regalato ai tifosi due perle in quattro giorni e loro vi hanno ripagato attendendovi sotto la sede della società fino a tarda notte al ritorno da Ferrara. Il feeling coi tifosi è sempre più forte. «Sentire i cori e vedere sventolare le bandiere giallorosse al nostro ritorno è stata una cosa fantastica, soprattutto perché ci hanno aspettato nonostante il giorno dopo fosse lavorativo. Si gioca sempre per vivere momenti come questi ed essere accolti in quella maniera è meraviglioso». Stefano Pece


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