• 05/01/2016
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Il Resto del Carlino, 5 gennaio 2016: Il pagellone OraSì

FINITO il girone di andata è tempo di pagelle per l’OraSì Ravenna che nel complesso merita un bel 7,5 per quanto ha saputo fare fin qui, rimanendo sempre su posizioni di classifica di assoluta sicurezza, giocando alla pari con le più forti del girone Est. SMITH 7.5: nessuno lo conosceva e lui ha faticato a farsi apprezzare in precampionato. Tuttavia, quando la stagione è entrata nel vivo, ha saputo regalare prestazioni di livello mostrando una crescita costante, merito della grande serietà nel lavoro in palestra. È’ vero che in difesa soffre un po’ gli ingombranti lunghi di 2.10, ma dall’altra parte sono loro a non riuscire a stare dietro alla sua velocità e al suo innato atletismo. I suoi numeri: 13.8 punti, 8.1 rimbalzi e 2.9 stoppate di media.
DELOACH 7: ha impiegato un po’ di tempo a trovare la giusta misura dei suoi compiti in campo e il feeling coi tifosi. In qualche occa- sione la voglia di strafare ha creato più confusione che altro, ma nelle ultime gare è risultando l’uomo chiave del gioco giallorosso. Non ha paura di prendersi l’ultimo tiro ed è un fenomeno dell’ultimo passaggio. A dirlo sono i numeri: 18.7 punti, 4.8 rimbalzi, 4.4 assist.
MALAVENTURA 6.5: leader silenzioso, quando c’è da caricarsi in spalla la squadra non si sottrae. Non è stato sempre costante durante la stagione, ma ha saputo offrire prestazioni di rilievo come quelle con Roseto, Legnano e l’ultimo quarto con Treviso, coincise guarda caso con altrettante vittorie. 9.4 punti, 1.9 rimbalzi, 1.8 assist.
CASINI 6.5: è arrivato in punta di piedi dopo l’infortunio di Rivali e si è messo subito a lavorare per la squadra, risultando decisivo al debutto, quando ha segnato l’ultimo canestro nella vittoria di Imola. Giocatore duttile, è un ottimo difensore, ma sa anche segnare punti importanti e portare la palla. 7.2 punti, 3.9 rimbalzi 1.5 assist.
CICOGNANI 5: sta confermando in questa stagione le difficoltà che aveva manifestato in Silver. Partire dalla panchina poteva giovargli, scaricandolo dalle responsabilità, tuttavia non è stato in grado di ripagare le attese. Ha capacità atletiche come nessuno, ma manca di cattiveria agonistica e va spesso in difficoltà contro lunghi più determinati. Pare destinato a salutare e forse in una dimensione più adatta a lui può rinascere a nuova vita agonistica. I numeri non mentono: 0.9 punti, 1.2 rimbalzi. RIVALI 6.5: afflitto da diversi infortuni di varia natura, ha saltato 4 gare e in un paio non era al meglio, ma la sua classe non si discute. Metronomo della squadra, sa fare tutto e quando c’è, la squadra ha un altro passo. Preferisce sempre giocare per i compagni, ma in questa stagione è risultato decisivo anche in chiave realizzativa. 7.5 punti, 2.8 rimbalzi, 2.4 assist.
RASCHI 6.5: in campo è sempre un guerriero e sa caricare i compagni con la sua grinta nei momenti di maggiore difficoltà. Fa tante piccole cose utili alla squadra: segna sempre punti importantissimi, anche se non molti (6.4), e offre un discreto contributo anche a rimbalzo (2.7) e nell’ultimo passaggio (1.6).
MANETTI 6: merita la sufficienza piena per il suo impegno in campo come in palestra. Quando è stato chiamato in causa non ha mai fatto mancare il suo contributo, e in alcuni momenti (vedi due numeri con Roseto) ha mostrato an- che una buona personalità. In breve tempo è passato davanti a Cico-gnani nelle rotazioni.
MASCIADRI 7: è probabilmente il giocatore dal rendimento più continuo. Sempre in doppia cifra, in tutto il girone di andata ha sbagliato una sola partita (con Trieste), per il resto si è fatto sentire sia dall’arco, dove ha mostrato una mano caldissima, sia nella lotta sotto le plance. Resta negli occhi il suo 89% dal campo contro Treviso con 6/6 dalla linea dei tre punti. 11.9 punti, 4.7 rimbalzi.
SMORTO 5.5: la personalità c’è, il talento pure, ma non sono ancora venuti fuori. In meno di 8 minuti di utilizzo medio, non ha convinto.
SALARI E SECK SV: pochi spiccioli in campo per loro. Ingiudicata.
MARTINO 7: Ha dato un gioco alla squadra, plasmando il gruppo a propria immagine e facendolo crescere di pari passo col livello della categoria affrontata. Stefano Pece


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