GiardoDIARIO7: DAY BY DAY

Eccoci, bentornati ad un mese di distanza dall’ultimo mio racconto americano. L’altra volta avevo promesso che avrei parlato di pallacanestro, maggiori differenze, e come sta andando dal punto di vista personale.

Come già avevo anticipato nel blog precedente, il 9 e il 10 novembre ci sono stati i provini (tryouts) per la squadra della scuola (varsity), e sono stato selezionato. In pre-season avevamo già iniziato a “corricchiare” attorno al recinto scolastico e sui gradini del campo da football, ma le prime settimane
di allenamento sono state veramente toste, penso di non aver mai corso così tanto. Questo è per dire che la palla l’abbiamo vista veramente poco in questo periodo. Quando abbiamo iniziato a giocare il coach ci ha letteralmente “lanciato” in allenamento 18 giochi a chiamata (con rispettive letture) contro la uomo e 6 giochi contro le diverse zone, 8 rimesse dal fondo con due variazioni, due difese pressing a tutto campo e due zone a metà campo. Pensate che stia esagerando? No, purtroppo no. E come potete immaginare non è stato facile ricordasi tutto. C’è stato un periodo in cui studiavo più sul campo che in classe!!!

Dopo il mio viaggio a Washington D.C

. abbiamo avuto la prima partita dove abbiamo vinto di 40 forzando la squadra avversaria a 45 palle perse: il nostro pressing a tutto campo funziona, e anche bene. Purtroppo io non ho giocato molto i primi due quarti, ma quando poi la partita era quasi decisa, ho avuto i miei minuti per iniziare a prendere un po’ di confidenza con il campo. All’inizio non era semplice perché ci sono alcune regole che sono diverse. Per esempio non c’è il bonus ogni periodo, ma i falli (7 per raggiungere il bonus) vengono contati i primi due quarti e i secondi due. Si giocano quarti da 8 minuti ciascuno e ci sono un mucchio di time out, compresi quelli corti da 30 secondi. Sulle rimesse non c’è

Seniors at Terre Haute South 

infrazione di campo, ciò significa che puoi tornare indietro per ricevere la palla, sia nelle rimesse laterali sia in quelle dal fondo. Inoltre non ci sono i 24 secondi quindi tecnicamente una squadra potrebbe tenere la palla per tutto il quarto; purtroppo e per fortuna questo non è possibile solo per il fatto che esiste la “regola dei 5 secondi” dove, se sei pressato da un difensore che è meno di 6 piedi (circa 180 cm) da te, e se per più di cinque secondi non passi la palla o comunque cerchi di batterlo dal palleggio e non riesci, è automaticamente palla alla difesa, l’arbitro fischia e il cambia possesso. In ogni caso spesso accade comunque che si ha la palla ad un minuto dalla fine del quarto e la si tiene per avere l’ultimo tiro, cosa che le prime volte mi ha veramente stranito.

Noi abbiamo un’ottima squadra. Ci sono un paio di ragazzi per i quali passano la

Il biancorosso mi ha sempre donato

maggior parte dei possessi. Uno è il playmaker titolare, non troppo alto, ma con un tiro e un palleggio mortifero: rapido, veloce e che può segnare veramente da tutte le posizioni del campo. Poi c’è questo altro ragazzo sul metro e novantacinque, che salta veramente da tutte le parti, ottima elevazione ed esplosività, molto versatile e futuribile. Bene o male questi due ragazzi hanno offerte da college di Division 1 in Indiana, e molto probabilmente, volendo continuare a giocare basket professionistico verranno in Europa ad alzare il livello della nostra competizione. Sì sono ottimi giocatori, ma neanche fisicamente comparabili a quelli della NBA. Il resto della squadra è costruita un po’ tutta intorno, ma bisogna considerare che è sempre pallacanestro americana perciò ci sono tanti ottimi giocatori. Abbiamo due lunghi (sotto i due metri) molto atletici, un ragazzo versatile che può coprire almeno tre ruoli, due guardie, tra cui un tiratore devastante (una macchinetta!!!!) e un cambio playmaker, super rapido e con un ottimo ball handling! Poi ci sono io, ultimo arrivato e nemmeno lontanamente comparabile con questi ragazzi. 

Come avevo detto non ho avuto molti minuti in campo, e nella seconda partita come nella prima, ho fatto semplicemente il mio compito, sbucciandomi le ginocchia. La squadra vince e quindi sono abbastanza contento e fiducioso che il lavoro avrebbe poi pagato. Sfortunatamente le due partite successive sono due delle più difficili del campionato e perciò ancora passo la maggior parte della partita in panchina, entrando per 4-5 minuti durante la partita e poi alla fine! Quel sabato abbiamo giocato entrambe le partite nello stesso giorno, una la mattina e una la sera. Purtroppo la prima l’abbiamo persa contro Ben Davis (top 10 team in Indiana) dandogli però filo da torcere! La seconda contro Avon, dove pur giocando un po’ peggio, ce la siamo portati a casa. La partita successiva è contro Columbus North, che è conosciuta per essere un’ottima squadra, ma che quest’anno ha perso molti senior dall’anno scorso, indebolendosi molto. Giochiamo un’ottima partita e alla fine quando il risultato è già in cassaforte e dopo aver fatto della gran panca, entro in campo molto arrabbiato e riesco a levarmi la soddisfazione di segnare la mia prima tripla in una partita ufficiale. 

Come potete immaginare il processo di adattamento è molto complicato e la strada è ancora lunga. Spesso non è semplice ed è molto scoraggiante, però giorno dopo giorno mi sto godendo questa fantastica esperienza che ho sempre sognato: giocare a basket in una High School americana. Ogni tanto durante la partita in quella panchina, immerso dai miei pensieri e circondato da appassionati di basket, chiudo gli occhi e gli riapro, per assicurarmi che questa sia la vita reale!!
Ho ancora moltissimo da raccontarvi, quindi scriverò presto. Spero che tutti voi abbiate trascorso un fantastico Natale in famiglia e che l’anno nuovo porti tante nuove novità!
Stay tuned!!!

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